Con questa storia di provare a sgambettare le big, il Pescara attuale è ben più vivace di quello che si arrendeva docilmente negli scontri diretti, dove la posta in palio contava veramente. Però la sostanza non cambia. Piuttosto si avvicina il giorno della retrocessione aritmetica, che non sarà sicuramente oggi, ma molto probabilmente domenica prossima.
CHE SFIDA! – Contro il Napoli, comunque, la squadra ha offerto una buona prestazione per tutto il primo tempo. Chiaramente, in un campionato di stenti ci si è abituati ad accontentarsi di poco. E farselo bastare. La racconta così, infatti, Bruno Nobili, il tutor di Bucchi. «Nella prima metà di gara forse siamo stati più pericolosi noi di loro, poi quell’autogol ci ha tagliato le gambe, soprattutto perché ha consentito al Napoli di giocare come preferisce, aspettando e ripartendo e da quel momento in poi non c’è stata più partita».
SOLITO CANOVACCIO – Una volta sotto la squadra biancazzurra non ha avuto la forza di reagire, ma questa non è una novità. Anche se di fronte aveva un Napoli a caccia disperata di punti sicurezza per blindare il secondo posto e la Champions League del prossimo torneo. Ancora Nobili: «Abbiamo difficoltà ad attaccare, vero, lo sappiamo, è stato così per tutto l’anno. Ad essere sinceri ne abbiamo anche in difesa, però stavolta con attenzione e concentrazione siamo riusciti a resistere. Di Francesco jr? Buona la prima, contiamo su di lui». Per un po’, poi tutto è scivolato via come al solito. Ovviamente in casa abruzzese tiene banco soprattutto il discorso sul futuro, anche per cercare di dimenticare in fretta l’attualità.
FUTURO – La prestazione di ieri sera non stronca la candidatura di Bucchi, ma neppure la alimenta. L’amministratore delegato del club biancazzurro, Danilo Iannascoli, spiega lo stato dell’arte. «Bucchi lo stiamo valutando e dobbiamo prendere atto che nelle ultime gare il Pescara si sta comportando bene. Anzi, aumenta un po’ pure il rammarico perché se contro Bologna, Chievo o Siena avessimo giocato come nel primo tempo con il Napoli, probabilmente saremmo ancora in corsa. Ora nelle quattro partite che mancano dovremo cercare di continuare così perché dobbiamo mantenere sempre alto il livello di dignità». In casa pescarese, nonostante la sconfitta, c’è un ragazzo ebbro di gioia. E’ Federico Di Francesco, figlio di Eusebio che sta portando in serie A il Sassuolo. «Mi sembra un sogno, io pescarese titolare del Pescara in uno stadio pieno. Un sogno che continua dopo la presenza all’Olimpico domenica scorsa: sono anche simpatizzante della Roma per i trascorsi di mio padre. Sto vivendo da dentro un qualcosa che prima vedevo solo in televisione. Il mio destino? Non so. Con papà non voglio proprio andare (sorride), mi piacerebbe restare a Pescara e giocarmi una chance il prossimo anno».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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