Hanno voglia di ripartire i titolari degli stabilimenti balneari della costa flegreo-giuglianese. Circa cento realtà imprenditoriali che occupano chilometri di litorale da Pozzuoli a Bacoli, da Fusaro a Licola e Varcaturo. Mete eterogenee di un turismo «mordi e fuggi» che si avviano a un radicale cambiamento in termini di accoglienza, gestione degli spazi e offerta dei servizi. Il tutto con un diktat ben preciso: «Non alzare i prezzi nonostante la riduzione dei posti in spiaggia», che in media si aggira sul 30%, andando contro alle più basilari leggi dell’economia in termini di domanda e offerta.
Così vogliono ripartire gli operatori, spinti dalle richieste di prenotazione pervenute all’indomani della fine del lockdown con la consapevolezza che sarà un’estate da «sold out» complice anche la riduzione dei viaggi fuori regione. «Abbiamo raccomandato a tutti i nostri associati di non alzare i prezzi, nonostante la riduzione dei posti. Sappiamo che è dura far rientrare i bilanci e che le realtà sul territorio sono variegate, ma ci teniamo a tutelare la clientela spiega Salvatore Trinchillo, vice presidente nazionale del SIB, il Sindacato Italiano Balneari Confcommercio, che nell’area flegreo-giuglianese conta circa 50 iscritti . Siamo in attesa delle linee guida definitive visto che quelle dell’Inail erano inapplicabili. Al momento siamo su una distanza tra un ombrellone e l’altro di 3,15 metri per uno spazio di ingombro di 10 metri quadrati e su questo punto abbiamo chiesto di scendere sotto ai nove. Ci sono zone in cui queste distanze vengono già rispettate, mentre in altre no anche a causa di una diversità della costa: l’area domitia, ad esempio, ha spazi molto estesi, meno Arco Felice e Lucrino».
Non dovrebbe subire grandi contraccolpi il Misterò, suggestiva piattaforma che sorge a Miliscola: qui nessun posto in spiaggia, ma lettini, lettoni e amaca sulla pedana. «I centoventi posti dell’anno scorso saranno riconfermati in quanto già adottiamo il 4×4 in termini di distanze. Abbiamo attivato le prenotazioni online attraverso il circuito PayPal: chi viene da noi ha già la ricevuta e il numero del posto assegnato che resterà sempre lo stesso anche nei giorni successivi e dove gli saranno serviti tutti i servizi per evitare spostamenti superflui», spiegano Luigi Guardascione e Pasquale e Salvatore Maddaluno, soci dello stabilimento.
Situazione opposta si trova a vivere il Lido «Florida» di Miseno, che stima una riduzione in termine di accessi pari al 50%. «Stiamo valutando cosa fare e le spese da sostenere» spiega la titolare Maria Messina. Stesso scenario a Pozzuoli, presso lo storico «Lido Napoli» dove già si ipotizza un 40% in meno di lettini che, tradotto in numeri, equivale a una riduzione di 500 posti durante una «normale» domenica di luglio quando i ticket staccati raggiungono quota 1.200 nei quattro settori di spiaggia ad essi dedicati. «Nonostante le perdite anche noi abbiamo deciso di non toccare i prezzi – tiene a sottolineare Luigi Aucelli, responsabile dello stabilimento . Inoltre raddoppieremo il personale per evitare file e assembramenti. Sono convinto che questa estate sarà forte perché molti non partiranno e noi dovremo farci trovare pronti in termini di sicurezza e servizi».
Cambieranno del tutto le modalità di accesso alle spiagge, previste attraverso prenotazioni online, con App dedicate e con WhatsApp: tempi duri, quindi, per gli indecisi dell’ultima ora. È proprio per dare manforte agli operatori del settore che quattro giovani professionisti flegrei (Luca Lauria, Giacomo D’Ippolito, Luigi Fariello, Luigi Marino) hanno realizzato «Spiaggiami», l’APP pensata per agevolare i servizi a disposizione degli stabilimenti balneari e favorire i bagnanti che con un click possono prenotare lido, posto in spiaggia, pasto e bevande. «In questo modo spiegano gli ideatori – la struttura sarà in grado di conoscere anticipatamente l’occupazione giornaliera della propria spiaggia e di organizzare in totale sicurezza anche i sistemi di sanificazione. Il servizio di prenotazione prevederà anche il pagamento direttamente dall’App tramite PayPal».
Fonte: ilmattino.it
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