La sconfitta di misura al Torneo di Arco contro la corazzata Inter, se da un lato lascia l’amaro in bocca per il risultato, dall’altro è un ulteriore conferma del valore della squadra Allievi del Napoli, la più giovane del torneo, avendo schierato molti elementi del 1996, che grazie alla bravura del tecnico Liguori, poco conosciuto ma molto preparato e competente, in due anni ha ottenuto risultati rilevanti.
In questo fantastico gruppo oltre ai già noti Gaetano, Guardiglio, Palmiero, Romano e Tutino, il protagonista è stato Nikita Contini Baranovsky. Portiere, nato nei pressi di Kiev, nel 1996, da mamma ucraina e padre italiano, attualmente responsabile della gloriosa scuola calcio Atletico Giugliano. Si trasferisce in Italia all’età di 4 anni e si svezza sotto gli occhi del padre e di Raffaele Ceriello, ex portiere azzurro. Nel 2008 viene tesserato dal Napoli. Grazie al lavoro tecnico specifico con Tarallo ed Imparato, migliora di giorno in giorno. Alto circa 190 centimetri, Nikita ha una grande freddezza e una spiccata personalità, sa leggere con anticipo l’azione, tanto da predisporsi sempre alla parata più semplice e sicura. Non si lascia condizionare né dalla prodezza, né dall’errore. È reattivo e coraggioso, gioca magnificamente con i piedi ed specialista nel parare i rigori. Oggi lo chiamano il portierino, ma in futuro lo chiameranno il portierone.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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