Tra Napoli e Juventus non finisce veramente mai. Dentro e fuori dal campo. Tra Supercoppe e campionati, con toni e sfumature diverse, ne sono successe tante. Questa ultima cova un po’ sotto la cenere, apparentemente contenuta, ma lo strappetto si sente eccome. E si aggiunge a quelli già messi in fila. Al San Paolo la Juve domenica sera sarà senza tifosi. Una decisione presa dal Casms, comitato di analisi e sicurezza, dopo i dati ricevuti da parte dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che ha assegnato un coefficiente di rischio alto alla partita. Il settore ospiti dello stadio del Napoli è stato chiuso ai sostenitori bianconeri, che sinceramente erano mobilitati e pronti a muoversi per andare ad assistere i campioni d’Italia nel delicato incrocio scudetto con la squadra di Benitez (mentre la Roma di Garcia affronta nel derby l’altra terza, la Lazio).
I fatti. Cosa è successo, in realtà. Alla fine dell’anno, il 30 dicembre, dal Viminale era partita una convocazione per l’inizio del 2015, il 2 gennaio: una riunione congiunta che trovasse le coordinate per ospitare i tifosi della Juventus a Napoli. Alla riunione, oltre ai dirigenti incaricati del Ministero dell’interno e del Dipartimento della pubblica sicurezza, c’era la Juventus. Non c’era il Napoli. Indisponibile il dirigente addetto alle questioni della tifoseria. Ma non ci sono stati neanche contatti telefonici, non è nemmeno iniziata una bozza di dialogo per vedere come portare il tifo bianconero al San Paolo. Da questo punto di vita ci sono passaggi istituzionali collaudati per cui il confronto tra le parti in causa cerca percorsi condivisi e soluzioni. Non è successo, forse complice anche la delicata soluzione dello stadio del Napoli letta nei rapporti conflittuali tra i vertici del club e il comune proprietario dello stadio. Una questione che inevitabilmente si riverbera anche su certi altri passaggi.
LE PARTI. Senza fare grandi clamori una cosa è certa. La Juventus non ha gradito l’assenza del Napoli che si è concretizzata in qualcosa letta dal club di Torino come una scarsa collaborazione: e questo ha generato un certo disappunto. Il danno lo subiscono inevitabilmente i tifosi bianconeri, non ci piove. Da parte sua il Napoli ritiene che i tempi di convocazione fossero molto stretti (il club partenopeo parla del 31 dicembre, quando c’è stata una telefonata di conferma a tutte le parti dal Viminale per ritrovarsi il 2 gennaio). Non solo, essendo già stato assegnato il rischio alto dall’Osservatorio, secondo il club partenopeo non è la loro assenza ad aver portato alle conclusioni sulla chiusura del settore ospiti. E su questo si potrebbe discutere. Perché, allora, dal Ministero avrebbero convocato una riunione? In tutto questo dal Viminale l’assenza e il silenzio del Napoli saranno stati registrati indubbiamente con sorpresa. Leggendoci anche una presa d’atto
TIFOSI. Il settore ospiti verrà liberato delle reti che di consueto lo “ingabbiano” per evitare lanci dal e nel settore dove di solito si siedono i tifosi in trasferta e l’anello superiore è stato aperto ad altri tifosi partenopei (un migliaio sui 2.500 posti totali).
Lo stadio per la sfida di domenica sera al momento è a 46.000 posti venduti (38.000 tagliandi e 8.000 abbonati). Tutto è pronto. C’è anche questa pizzicata pre-gara, a distanza. Ma si sente, eccome.
Fonte: Corriere dello Sport
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