Abbiamo provato a prendere alcuni calciatori esperti della categoria che non sono però voluti venire dalle nostre parti. Sembrava una scena di Benvenuti al Sud». Poche le parole del patron della Juve Stabia, Franco Manniello, per spiegare anche al tecnico Braglia, il perché della scelta di puntare nel mercato di gennaio su atleti giovani (in linea, peraltro, con il filone vincente scelto da tempo). Intanto sulla vicenda è intervenuto l’ex gialloblù e stabiese doc, Raffaele Ametrano. Lui che l’Italia l’ha girata da nord a sud (con Udinese, Juventus, Crotone, Napoli, Avellino) non ci sta: «Mi dispiace. Se davvero ci sono calciatori che hanno rifiutato la Juve Stabia solo perché dovevano venire al Sud non è una bella cosa. Alle volte, però, può dipendere da tanti fattori. Di certo, per venire in piazza calde e appassionate ci vuole il classico “pelo”: un carattere forte per confrontarsi con ambienti tosti».
L’ex presidente, Roberto Fiore, ricorda che ai tempi del Napoli aveva vissuto vicende simili: «Avevo preso Zaglio, un forte mediano dell’Inter e della Nazionale, grazie all’amicizia con Moratti. Quando seppi della sua titubanza, richiamai Moratti e gli dissi che non se ne sarebbe fatto nulla. Aveva il biglietto pronto, ma glielo feci strappare. Purtroppo nel calcio, se non sono Napoli o Palermo, c’è titubanza. Ma se qualcuno ha rifiutato Castellammare ha sbagliato».
Il commento dell’attore stabiese Gaetano Amato: «Ci sono calciatori che hanno rifiutato la Juve Stabia? Hanno fatto bene, se ne stiano dalle loro parti… personalmente ci hanno fatto solo un favore. Al sud del Volturno c’è una terra di cultura, la madre di quella italiana. A certe persone prima di farle venire dalle nostre parti bisognerebbe far fare un esame, come diceva il grande Eduardo». E pensare che la stella della Juve Stabia di oggi è il veronese Cazzola: «Uno che si è innamorato di questa terra e che – continua Amato – e non vuole andar via. So anche che il mio amico Manniello ha rifiutato fiori di quattrini per tenerlo: Cazzola è un esempio. Per tanti altri colleghi del nord».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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