“Via Camillo de Nardis. Casa Sellitto. Per Francesco l’azzurro è una passione travolgente, un amore folle che rasenta il fanatismo. 26 aprile 1981: la sua prima volta al San Paolo con gli zii. Napoli-Perugia e autogol di Ferrario. Una partita maledetta ma, per lui ragazzino, comunque magica. Ha plasmato i figli a sua immagine e somiglianza: Lorenzo, Francesca e Luca, 12, 10 e 4 anni, seduti a terra davanti alla tv, indossano tutti la maglietta del Napoli, Francesco occupa come sempre la sedia blu Ikea: «Il divano è troppo lontano e troppo rilassante» spiega. Quattro minuti e la casa diventa una bolgia. I Sellitto si abbracciano coinvolgendo l’albero di Natale, che perde un paio di palline. Luca corre per tutta la casa con le braccia larghe imitando il Matador. Poi, sofferenza, scongiuri ogni volta che Totti prende palla. Verso Tagliavento solo imprecazioni. Nell’intervallo, i ragazzi assaltano le calze della Befana, Francesco il pollo con patate. Stavolta i minuti sono tre, segna sempre Cavani. E ancora, al 25’. E, poi, poker, con Maggio. Manco i Re Magi. Poco conta il gol della Roma: ora sì che è Epifania”.
Ilaria Puglia per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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