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Niente calcetto, il comitato tecnico scientifico dice ancora no agli sport di contatto

Si sarebbe dovuto ricominciare domani ma le società dilettantische, secondo gli esperti, non sono in grado di garantire il rispetto degli stessi ferrei protocolli

Doccia fredda per gli amanti del calcio giocato e dello sport non da salotto: il Comitato tecnico-scientifico ha detto no alla ripartenza dello sport di contatto. Resteranno dunque ancora fermi calcetto e in parte piscine, palestre e circoli sportivi in cui si fa attività di contatto. La riapertura era prevista per domani ma previo via libera degli esperti che, invece, non è arrivato.

“In considerazione dell’attuale situazione epidemiologica nazionale – si legge nel parere del Cts – con il persistente rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni certe come negli sport da contatto”, devono essere rispettate “le prescrizioni relative al distanziamento fisico e alla protezione individuale”.

Se si è derogato con il calcio di serie A, si legge nel documento, è per la presenza “di un interlocutore formale – la società sportiva – che ha assunto piena responsabilità per quanto concerne l’esecuzione e il controllo di uno stringente protocollo di diagnosi e monitoraggio continui. In considerazione della mancanza di simili protocolli – conclude il Cts – a favore di singoli individui che si dedicano a tali attività a livello amatoriale o di società sportive dilettantistiche”, il comitato “non ritiene al momento di poter assumere decisioni al riguardo che siano difformi rispetto alle raccomandazioni sul distanziamento fisico”.

Il governo aveva una scelta di prudenza: rispetto alla ripresa degli sport di contatto aveva firmato il dpcm spostando di dieci giorni il termine per la ripresa degli sport come il calcetto (ma anche basket, pallavolo, pallanuoto, beachvolley sulle spiagge). Nella bozza di dpcm la data della ripresa era indicata nel 15 giugno, mentre in quella finale “Il 25 giugno possono riprendere gli sport di contatto amatoriali se le regioni ma anche il ministro dello sport e il ministro della salute accerteranno che ricorre la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica”.

Una decisione, quella degli esperti, che smentisce il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che oggi aveva scritto su Facebook: “Già ieri ho anticipato il mio parere favorevole alla riapertura. Manca solo l’assenso del ministro Speranza: appena lo darà si potrà ricominciare” le attività sportive amatoriali con contatto. “Mi avete scritto e fatto sentire con forza – aveva aggiunto Spadafora – dopo che il Consiglio dei ministri ha deciso lo slittamento dal 18 al 25 giugno per la ripresa degli sport di contatto, la voglia e la necessità di ricominciare a giocare nei centri sportivi di tutto il Paese, consentendo a migliaia di gestori e lavoratori di riprendere le loro attività. Per questo, prima dei termini previsti, ho incontrato in video conferenza il Presidente Bonaccini e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che hanno stilato le indicazioni per la ripresa immediata, che saranno approvate domani”.

fonte: repubblica.it

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