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Nicolao: “Benitez un maestro. A Dimaro ogni volta che finiva l’allenamento…”

“Una piazza del Nord con una tifoseria del Sud”. Calore, passione e tanto entusiasmo. Questi gli ingredienti essenziali per accompagnare una stagione, quella dell’Alessandria, sin qui strepitosa. Primo posto in classifica nel Girone A di Lega Pro, campioni d’inverno, e la voglia di spazzare via quella nostalgia della Serie B che dura da 40 anni. Tanto il tempo trascorso dall’ultima volta, prima di un periodo buio, condizionato da tanti bassi e pochi alti. Con l’arrivo del presidente Di Masi, però, riecco la luce: Luca D’Angelo in panchina e un gruppo di ragazzi affamato di vittorie e di soddisfazioni. Tra questi anche Giuseppe Nicolao. Gioca poco, parte spesso dalla panchina, ma quando è chiamato in causa è tra i migliori. Carattere, grinta e temperamento, oltre ad un umiltà da campione, accompagnano dal suo arrivo a settembre la sua avventura all’Alessandria: “Sono stato accolto benissimo. Non ho avuto tanto spazio fino a questo punto della stagione, ma mi sono sempre fatto trovare pronto quando sono stato chiamato in causa. E’ questo lo spirito che contraddistingue il nostro gruppo – ha raccontato in esclusiva a Gianlucadimarzio.com – Nessun protagonismo, nessuna mania di stare al centro dell’attenzione. Si vince e si perde insieme. Ci alleniamo tutti al massimo e anche se giochi meno, come nel mio caso, l’importante è avere la fiducia dell’allenatore. Sempre. Non bisogna mai abbattersi, perchè prima o poi il tuo momento arriva”.

Eppure qualcun altro al tuo posto avrebbe storto già il naso…

“Non io. Con il mister c’è un grande rapporto. E’ molto bravo. Io sono giovane e devo imparare piano piano a limare i miei difetti. L’allenatore mi dà tantissimi consigli: c’è un rapporto speciale”.

In B hai già giocato al Lanciano. Dopo un anno a Viareggio, ecco la possibilità di salire di nuovo di categoria con l’Alessandria.

“A inizio campionato il nostro obiettivo era quello di restare nella parte sinistra della classifica. Visto l’andamento attuale però, e considerando la nostra posizione di classifica, ci crediamo. Mancano solo nove partite, per noi saranno tutte finali. L’obiettivo ormai è quello di provare ad andare in B. Abbiamo tutte le carte in regola per farlo, possiamo giocarcela con tutti”.

Tanto entusiasmo in città: anche i tifosi ci credono…

“Alessandria è una piazza bellissima, e la squadra ha un passato glorioso, avendo giocato anche in A. I tifosi ci aiutano tanto. Ci sostengono, e ci seguono sempre. Soprattutto in trasferta. In casa giochiamo sempre in dodici in campo. E’ una squadra del nord, ma con una tifoseria del Sud. La società? E’ da dieci in pagella. Qui si lavora bene, e si programma tanto per il futuro. Il presidente è una persona incredibile, seria ed innamorato della sua squadra. Possiamo godere inoltre di un centro sportivo fantastico. Sto molto bene qui. Sono in una società che vuole fare seriamente calcio, e credo che nel giro di un paio d’anni potrà togliersi tante soddisfazioni”.

Il tuo cartellino però è ancora del Napoli…

“Si, ho un altro anno di contratto. Se sogno di tornare? Ovviamente sì. Spero un giorno di poter giocare in Serie A, e il Napoli è il club con il quale sono cresciuto. Ma per adesso sono concentrato solo sull’Alessandria”.

A Napoli un’esperienza bellissima nelle giovanili, impreziosita anche da qualche allenamento con la prima squadra…

“E’ bello allenarsi con campioni di quel calibro. A Castelvolturno sono stato aggregato qualche volta alla prima squadra ed ho provato forti emozioni. Chi mi ha impressionato di più in allenamento? Tanti, ma faccio due nomi: Hamsik e Callejon. Il primo è un professionista esemplare, uno spettacolo vederlo all’opera in allenamento. Callejon invece, mi piace tanto perchè non si risparmia mai. Corre sempre al massimo, un pò come me…”

Velocità, spinta e dribbling tra le tue doti migliori. Qual’è il giocatore a cui ti ispiri quando scendi in campo?

“Il mio idolo è Marcelo del Real Madrid. E’ il mio giocatore preferito. In Italia, mi rivedo molto inPasqual della Fiorentina. Incarna perfettamente il ruolo del terzino sinistro”.

Tanto lavoro in fase offensiva, sulla difesa però c’è ancora da lavorare. Del resto te lo diceva pure Benitez…

“Sì. Ho conosciuto il mister a Dimaro, in ritiro. Sono rimasto impressionato dal suo rapporto con noi giovani. Un maestro. Ci conosceva poco, ma a fine allenamento trascorreva del tempo con noi, ad illustrarci dove migliorare e cosa c’era che non andava. E’ un allenatore che dà molta importanza al settore giovanile. Con Mazzarri invece, non c’era tutta questa attenzione. Preferiva dedicarsi a tempo pieno alla prima squadra”.

Fonte: Gianluca Di Marzio

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