Si dice che i casi della vita siano strani, ma non tanto quando ci si riferisce al calcio. In questo mondo caratterizzato dal più sfrenato “panta rei”, corsi e ricorsi si rimpiazzano senza sosta, casacche, esoneri e ritorni si alternano in maniera vorticosa. Fatto sta che Nicola Amoruso, recordman per militanza in squadre di serie A diverse (ben 13), giorni fa ha avuto Riccardo Bigon come docente al corso per direttori sportivi di Coverciano, dopo averlo avuto come dirigente alla Reggina, dove aveva Walter Mazzarri come mister. In tutto questo, il partner per eccellenza di una salvezza da cardiopalmo, ovvero Rolando Bianchi, gioca oggi contro il Napoli, nel quartetto d’attacco di Ventura, ex partenopeo. Come lo stesso Amoruso che, naturalmente, giocò anche nel Toro. Con Bianchi ai tempi di Reggio fecero la bellezza di 35 gol in due e si salvarono partendo da meno 11. Una delle imprese più incredibili del calcio italiano.
MAZZARRI – Conosce quindi molto bene l’attuale trainer azzurro: 17 le reti con lui, mai fatto tanto in vent’anni di carriera « Mazzarri è incredibile. Già in tempi non sospetti capii che avrebbe fatto molta strada. Sa come estrarre il meglio dai suoi giocatori, me compreso. E’ l’allenatore giusto per una piazza come quella napoletana. E’ molto pignolo, ma sa trasmettere voglia e determinazione a iosa. Ecco perché con lui si va sempre al massimo. Forse se ne andrà? Ripeto, lui è uno che non lascia niente al caso».
NAPOLI – Del Napoli e di Napoli, nonostante la retrocessione (fece 10 gol) ha un ricordo molto piacevole « Città meravigliosa, gente incredibile che vive per il calcio e stravede per chi porta la casacca azzurra. C’era tanto entusiasmo anche in quel periodo scalognato. I vari Bellucci, Pecchia, lo stesso Edmundo, il sottoscritto, e un giovanissimo Amauri erano portati sempre sul palmo della mano. Peccato per come andò. Avrei preferito restare ma tornai alla Juve. Ma ci ritorno sempre molto volentieri per mangiare il pesce, piatto preferito assieme alla lasagna di mia moglie». L’OBIETTIVO – «Per alcune considerazioni personali ritengo ancora il Napoli quale primo antagonista della Juve per la corsa allo scudetto. Reputo, al momento, la società azzurra più solida e organizzata rispetto a quella nerazzurra, quindi per me l’Inter è solo terzo incomodo anche se ieri ha vinto a Torino contro i bianconeri. Naturalmente gli episodi fanno la differenza, e devo dire che la Juve è stata un po’ più fortunata in questo inizio, anche se molto brava. Gli azzurri più che i bianconeri stanno pagando qualche trasferta in più, anche quelle dei nazionali oltre a quelle dettate dalle Coppe. Ma le cose potrebbero migliorare quando anche le seconde linee troveranno la giusta integrazione».
IL TORO – «I granata sono temibili più fuori che in casa. Lo confermano pure le statistiche» Nick non ha dubbi «Bravo molto Ventura e poi c’è un Rolando sempre determinato. Per il Napoli ancora una partita spigolosa, da massima concentrazione, ma penso che alla fine riuscirà a fare bottino pieno. Se Cavani rientra al meglio può fare ancora una volta la differenza. Con questo non dico niente di nuovo, però aggiungo: occhio a Campagnaro, uno dei miei preferiti in assoluto. Un vero protagonista».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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