Un attaccante di quel calibro meritava, a suo tempo, un Napoli più competitivo. Quello della stagione 2000/01 non seppe sfruttare al meglio le qualità di Nicola Amoruso, uno dei migliori attaccanti italiani degli ultimi tre lustri che ha appeso le scarpette al chiodo nel settembre scorso, a 37 anni compiuti e dopo aver segnato 113 gol in Serie A. In carriera ha vinto tre scudetti, una Coppa Intercontinentale e molto altro con la Juventus, mentre coi partenopei è capitato in un’annata sfortunata, culminata in una retrocessione nonostante le sue dieci reti. A pochi giorni dalla supersfida Juventus-Napoli, il doppio ex Nicola Amoruso ci racconta le sue sensazioni.
Il tuo record stagionale di gol in Serie A risale al 2006/07, con la Reggina ne segnasti 17 ed eri allenato da Mazzarri…
«In quel periodo dissi e oggi confermo che Mazzarri, se non è il migliore, è uno degli allenatori più bravi che ho avuto. Ha dimostrato col tempo di riuscire a dare sempre un’impronta riconoscibile alle sue squadre, con un modo di giocare sia utile che piacevole».
Cosa manca al Napoli per il definitivo salto tra le big d’Europa?
«Ha già dimostrato di poter competere con le grandi d’Europa, è uscito dalla Champions contro un Chelsea che spende sempre tantissimi soldi. Anno dopo anno il Napoli aumenterà il tasso tecnico facendo acquisti mirati, è molto vicino ad essere una delle migliori del continente. Se si fanno confronti col Barcellona è dura, ma il progetto sembra ogni anno più forte e credibile».
Domenica sera c’è Juventus-Napoli, sensazioni?
«La Juve ha segnato positivamente la mia carriera da calciatore, mi ha lanciato nel grande calcio dandomi la possibilità di vincere e il blasone. Con gli azzurri non è stata un’annata bellissima nonostante i miei dieci gol, c’erano dei problemi societari. Ma a Napoli ho conosciuto mia moglie e sono nate le mie figlie. Ho nel cuore e seguo molto la squadra partenopea avendo tanti amici lì, come Totò Aronica. La Juventus sta facendo ottime cose ma l’entusiasmo di Napoli è unico, la crescita verticale avvenuta in pochi anni è allucinante, sembra una favola».
Da bomber, ti sarebbe piaciuto più giocare in questo Napoli o in questa Juve?
«Senza alcun dubbio in questo Napoli. C’è un Lavezzi straordinario, un trascinatore molto altruista e generoso, un tipo alla Cassano al quale piace più fare assist che gol. Cavani è l’esempio del calciatore moderno, subito dopo la fase offensiva lo ritrovi a rincorrere gli avversari».
Che partita ti aspetti?
«C’è in palio tantissimo nel risultato e per le due tifoserie. È una gara particolare, diversa dalle altre, dai toni accesi. Divertirà per contenuti tattici e tecnici. Le due squadre punteranno ad ottenere il massimo. La Juventus è in forma e per continuare la rincorsa allo scudetto deve vincere, ma anche il Napoli per puntare al terzo posto ha bisogno dei tre punti. Sicuramente il fattore stadio a Torino si potrà far sentire».
Un pronostico?
«Un pari spettacolare, minimo 2-2, ma il risultato è aperto a tutte le possibilità».
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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