Tutti i tifosi vivono con l’incubo del complotto. Le allusioni per i rigori non dati (quelli contro la Juventus) e quelli dati (al Milan) hanno creato profondi malumori. Il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, dopo la difficile domenica degli arbitri, mostra invece serenità: «È stato un week end normale, non mi sembra che ci siano stati errori così clamorosi da parte degli arbitri. Nulla di trascendentale». Il gran capo degli arbitri difende a spada tratta la prova «della sua squadra». Anche quella del campano Guida (il direttore di gara di Juventus-Cagliari) reo di non aver visto diversi falli di mano: «Non entro nei particolari, ma credo che domenica nessuno sia sceso al di sotto della sufficienza. Sono contento e non ho nulla da rimproverare». La teoria del sospetto torna ad affiorare: «Figurarsi, non ci crede più nessuno. Si sbaglia perché è umano. Ma non c’è nessun disegno per favorire questa o quella squadra. I tifosi stiano tranquilli».
Piccata la reazione alle critiche dell’ex designatore Paolo Casarin: «Poca esperienza degli arbitri di oggi? Ovvio, ai suoi tempi erano solo in due o tre a essere presi in considerazione e tutti gli altri erano considerati di seconda fascia. Adesso c’è un bel gruppo composto da una decina di arbitri che si alterna e accumula esperienza ogni domenica».
Ovvio, aggiunge, gli arbitri sbagliano, ma non ci sono complotti, basta con gli isterismi dei tifosi. «Gli arbitri fanno bene il loro dovere senza guardare in faccia nessuno, applicando le regole con assoluto rigore. Ripeto, non esistono nel mio gruppo arbitri condizionabili, al servizio di qualcuno e non di altri. Pensarlo è assurdo e inaccettabile». Marcello Nicchi sorride circondato da gran parte del suo staff arbitrale. Non risparmia battute: «All’estero non sanno nemmeno il nome di chi arbitra la gara? Non ci credo, lo dicono per farsi belli. Tutto il mondo è paese». Il presidente degli arbitri torna a bocciare anche la norma che prevede l’espulsione (del portiere o dell’ultimo uomo) in caso di fallo da rigore. Buffon, nell’incontro fra arbitri, dirigenti, allenatori e calciatori, ha chiesto di abolire una regola tanto penalizzante. Nicchi rilancia: «Gli arbitri italiani in Europa contribuiscono fortemente a determinare le regole. Abbiamo già chiesto di cambiarla e continueremo a chiederlo. A meno che non si tratti di un fallo violento». La Figc già in passato aveva tentato di convincere l’International Board, ora pare ci sia un piccolo spiraglio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
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