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Nicchi: “Grazie al VAR siamo un esempio per tutto il mondo”

Dichiarazioni rilasciate a  Lady Radio

Il presidente dell’Aia Marcello Nicchi ha parlato di VAR e anche dell’arbitraggio di Pasqua in Fiorentina-Benevento dai microfoni dell’emittente radiofonica Lady Radio: “VAR? E’ ovvio che quando si parte con una innovazione qualcosa che non va ci sia sempre ma tutti gli arbitri hanno riunnciato anche alle ferie per partire fin dalla prima giornata in tutti gli stadi con la Var perciò indietro non si torna anche perché il progresso non si ferma. Riconosciamo qualche imperfezione ma da 5 mesi siamo l’esempio per tutti nel mondo. Due ore fa abbiamo avuto la richiesta di mandare un nostro arbitro a Doha per insegnare nei ritiri degli arbitri in quelle località. Certo non abbassiamo la guardia, quando si sbaglia si lavora per correggere gli errori ma credo che l’aiuto tecnoclogico possa garantire che si fa il possibile per non sbagliare. E il pubblico dimostra di averlo accettato e si sente garantito”.

Squadra ex arbitri varisti? “No perché non ce n’è la necessità. Se siamo partiti per primi è perché abbiamo 35mila isciritti e con le forze che abbiamo possiamo gestire questo processo che per ora è solo nella A, gli organici vanno bene come numero e come addetti. Non vogliamo ex arbitri come me perché Var e arbitri devono studiare le stesse regole e nello stesso modo, devono conoscere regole e innovazioni come un arbiro sul campo e non come un moviolista che vediamo nelle varie trasmissioni. Devono essere insomma tutti in attività da ogni punto di vista, tutti aggiornati come chi va in campo”.

Il Var deterrente per i cascatori? “Si, e lo dimostra il fatto che le ammonizioni per proteste sono azzerate come le entrate a gamba tesa e la violenza sta scomparendo… Noi siamo per dare degli esempi, avendo visibilità, ai dilettanti e ai semiprofessionisti come la D, dove spesso c’è violenza verso gli arbitri, si cerca di dare anche serenità insomma”.

Immagini Var sul mega schermo? “Mai dire mai, si tratta di seguire on line questo primo anno poi perché no? Ma in stadi moderni, attrezzati e coperti, dove si assiste comodamente alla gara e dove dunque si può anche rivedere l’episodio esaminato dal Var ma compete agli organi internazionali”.

Fiorentina-Benevento a Rocchi, poi le regole non lo permiosero. E’ vero? Se ho accettato di scambiare queste parole cordiali con voi è perché volevo ringraziare una città intera e una società per aver fatto vivere, nella tragedia, un momento di lealtà sportiva. Non posso ancora pensare alla morte di Astori, quel giorno penso che a Firenze c’era tutto il mondo e non dimenticherò mai né la cerimonia funebre né il silenzio veramente silenzio durante il minuto di raccogliemnto. Non so se il designatore Rizzoli ci abbia pensato a Rocchi ma ha scelto comunque un bravo arbitro che ha dimostrato di come lo sport può far battere il cuore allo stesso modo. E speriamo che quella giornata sia di insegnamento e metta fine alle polemiche come in quel momento”.

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