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New Zealand prende il largo, battuto anche il «meteo»

Il giorno-tre delle World Series napoletane segna il riscatto del delfino di Russel Coutts, James Spithill, che riporta in alto le vele del defender Oracle con due piazzamenti alle spalle prima dell’incredibile Energy e poi dei fascinosi tutti neri di Team New Zealand di Dean Barker che beffano lo skipper australiano praticamente sul traguardo.
La buona notizia è che sono bastati 7-8 nodi, un sospiro di Eolo, perché gli Ac45 decollassero su uno scafo solo verso la boa. L’altra è che le seconde forze di una flotta che prevede barche-materasso che non sappiamo se arriveranno a San Francisco nel 2013 hanno ben figurato: i francesi dello skipper Yann Guichard hanno sorpreso tutti nella prima regata di flotta della giornata, dominando la gara dal primo metro in poi. E c’è da rimanere senza parole anche davanti al quarto posto in graduatoria di Team Korea (e per capirlo, basta vedere dove sta Artemis, non proprio una barca di dilettanti), campione di regolarità dopo le prima cinque regate.
Spettacolo frustrato dal meteo, che ha mandato in tilt gli uomini delle previsioni del tempo di tutti i team che al mattino non si attendevano una simile «bonaccia». L’assenza di vento ha condizionato la giornata di gare, facendo slittare i match race dove Swordfish ha avuto la meglio sui francesi di Energy mentre gli svedesi di Artemis hanno battuto New Zealand. Entrambi gli equipaggi italiani approdano quindi in semifinale, e oggi gli uomini di Paul Campbell James se la vedranno con Artemis, mentre Chris Draper e i suoi affronteranno Oracle Bundock.
«Kiwi» è in testa alla classifica generale e Oracle, deus ex machina della rivoluzione dei catamarani, che ha ridotto a cinque i punti di distacco. Terzo, e non c’è da essere delusi, Max Sirena con Swordifish di Luna Rossa. Alla fine organizzatori americani gongolanti in banchina: «Visto? Con i vecchi monoscafi non avremmo regatato con questo poco vento!».
E Luna Rossa? Piranha è terza e poi quarta, Swordfish ottavo e terzo: i gingilli di carbonio di Prada non sono ancora così semplici da addomesticare (quanti errori per Max Sirena). Nei dettagli, la seconda regata di flotta è stata già un duello proiettato al futuro con i soliti, impeccabili, kiwi di Team New Zealand che hanno avuto la meglio, con un recupero straordinario, di Oracle e della barca coreana. Lo strapotere di Emirates, in certi momenti, ha scricchiolato e Oracle (beffato all’ultima bolina) ha limitato i distacchi, dopo la catastrofe nei race di giovedì. Ma è stata la prima regata di flotta della giornata (sotto una pioggia di penalità, oltre quella vera e propria), quella dove, per la prima volta, tutti hanno potuto ammirare in tv le scelte dei tattici. Già prima del via, i neozelandesi hanno commesso (anche loro!) uno scivolone non accorgendosi che il vento non era quello che si attendevano alla partenza (circa 18-20 nodi) ma molto meno della metà. Come Spithill hanno compromesso tutto con una partenza terribile e hanno visto allontanarsi e trionfare Energy.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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