È bastata una diffida per convincere i produttori di Gomorra 2 a fare marcia indietro: Maradona va di nuovo a segno, questa volta solo per evitare che in una fiction noir un killer della malavita avesse il suo cognome. Resta la polemica per una serie televisiva che, secondo i residenti di Scampia, punta a semplificare un po’ troppo la realtà, riducendola a immagine criminale che, secondo il presidente della Circoscrizione Angelo Pisani, continua a penalizzare il quartiere.
Un killer soprannominato Maradò deve essere sembrato un po’ eccessivo perfino al mondo virtuale delle fiction: eccessivo il richiamo al campione che finiva per essere accomunato ad una figura non proprio esemplare. Così quando il Pibe si è adirato annunciando dieci milioni di danni per la serie tv che andrà in onda su Sky a marzo in Italia prima di essere trasmessa in varie parti del mondo, non c’è stata partita: il killer ha perso il soprannome. Intanto la Cattleya, che produce Gomorra, si dichiara sorpresa dell’azione legale che il campione del mondo voleva intentare.
Chiusa, almeno per ora, la vicenda di Diego Armando, il suo avvocato Angelo Pisani riveste i panni di rappresentante della Circoscrizione e continua la sua battaglia: «Come presidente della municipalità ho il dovere e l’obbligo morale e politico di continuare a difendere il territorio da sempre strumentalizzato e sfruttato dai mass media solo per esaltare problemi e crimini. Qualora la fiction arrechi ulteriori danni all’immagine del quartiere, già vittima di pregiudizio per l’opinione pubblica, sotto la mia amministrazione sono pronto ad agire con tutti i mezzi a mia disposizione in sede legale». Insomma, il braccio di ferro legale continua, Diego, intanto, continuerà ad essere ricordato solo come killer delle difese e delle porte delle squadre che giocavano contro di lui a pallone e non come spietato affiliato alla camorra.
fonte: il mattino
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