L’allenatore della Juve, Conte, ha reso elettrica la vigilia della partitissima con il Napoli provocando Benitez: «Se non vince lo scudetto non ha fatto niente». Un guanto di sfida. I toni non erano concilianti come nelle due giornate di scambio di opinioni tecniche con Rafa in settembre nella sede svizzera dell’Uefa. Il tecnico dei campioni d’Italia ha fatto i conti: «Se il Napoli, attualmente al 75 per cento, si trova a tre punti dalla Roma, dove sarà quando arriverà al 100 per cento? Ha speso 90 milioni sul mercato: è una squadra da scudetto».
Conte appare nervoso forse perché teme che il Napoli di Higuain, Callejon, Hamsik e Mertens possa mettere stasera a segno il grande colpo a Torino e allontanare la Juve dal vertice della classifica. Prova ad allentare la pressione sulla squadra, che alla vigilia ha perso Chiellini, il pilastro della difesa. Immagina che gli avversari non avranno un atteggiamento difensivista, com’è accaduto nelle ultime due sfide allo Juventus Stadium: Rafa se la gioca sempre, anche correndo qualche rischio, perché è convinto della forza della squadra e delle sue chance scudetto. «Servono mente e cuore», dice Benitez a proposito della trasferta di Torino, senza sapere che questo è il titolo di una struggente canzone d’amore napoletana: lui ha saputo far innamorare i tifosi attraverso il gioco e i risultati.
Vi saranno 2500 napoletani allo Juventus Stadium, dove si ascoltano cori contro Napoli e il Napoli anche quando gli azzurri non giocano a Torino. Come si regolerebbero stasera il funzionario della Questura addetto al campo e l’arbitro se partissero dalla curva bianconera – già squalificata con la condizionale – altri cori vergognosi? Stavolta fermerebbero la partita?
Fonte: Il Mattino
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