Della disavventura ne ha parlato con i compagni. Behrami ha scambiato qualche parola nello spogliatoio di Castelvolturno con tutti, prima di cominciare il lavoro, la rifinitura in vista della trasferta di oggi pomeriggio al Franchi di Siena, dopo i due ko consecutivi con il Bologna. Il dispiacere per quanto accaduto, l’amarezza ma anche la consapevolezza che un fatto del genere può capitare dappertutto e non soltanto a Napoli.
Valon era da solo in auto quando è stato rapinato a Chiaia. Un grosso spavento, poi ne ha parlato con la moglie, gli amici, con il suo procuratore, il serbo Fali Ramadami che è lo stesso di Jovetic e di altri campioni. «L’ho sentito, era dispiaciuto come sono dispiaciuto io e come lo sono tutti i tifosi del Napoli. Sono cose brutte che ovviamente possono succedere dovunque», ha detto il suo manager Ramadami. Behrami è arrivato quest’estate a Napoli, dopo il ritiro in Trentino, si è trasferito in città: abita a Parco Matarazzo, al Vomero, la stessa residenza del Matador Cavani e di altri azzurri. E quando può vive la città, non a caso aveva deciso di fare un giro a via Chiaia.
Ha giocato in Italia con la Lazio e la Fiorentina, la sua residenza è a Lugano. In campo è un combattente, il guerriero del Napoli: quest’episodio si è aggiunto alla settimana difficile del Napoli con le due sconfitte contro il Bologna e la sentenza della Disciplinare, il meno due e le squalifiche a Cannavaro e Grava.
La rapina l’ha voluta cancellare subito, in campo per la rifinitura, provate e riprovate le situazioni da mettere in campo a Siena. Concentrato su un match fondamentale per uscire dalla crisi. Oggi sarà regolarmente al suo posto.
La società non ha commentato l’episodio, anche se ovviamente tutti quanti sono dispiaciuti per quanto avvenuto, un episodio che si aggiunge a quelli degli anni scorsi dei quali sono state già vittime altri azzurri o le mogli dei calciatori. L’ultimo in ordine di tempo toccò alla moglie di Edinson Cavani che fu scippata dell’orologio a via Cinthia. Solidarietà da parte di tutti, della società e vicinanza dei compagni e di tutti quelli dello staff. Se ne è parlato prima dell’allenamento, la notizia infatti si era diffusa nella mattinata di ieri. Da Mazzarri al medico sociale, ai magazzinieri e ai collaboratori, tutti hanno parlato con lo svizzero di origini albanesi. Il dispiacere e l’amarezza che a Napoli sia capitato un altro episodio del genere e che si sia allungata la lunga lista degli azzurri vittime della criminalità. Nessuna reazione ufficiale e nessun collegamento tra i fatti dei quali sono stati vittime li azzurri. Behrami ha cercato rapidamente di archiviare quanto accaduto e di concentrarsi esclusivamente sul suo lavoro, quindi sulla partita contro il Siena. Finora è stato sempre uno dei più positivi, quello dal rendimento più elevato.
A Napoli si è inserito benissimo e più volte ha detto di trovarsi alla grande. Un’avventura affascinante in una piazza dove il calcio viene vissuto con grande passione. Lo svizzero ha più volte ribadito questo concetto e ciò lo aiuterà a dimenticare più in fretta la rapina subita a Chiaia.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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