Tre partite senza gol. Subiti, sia chiaro. Tre partite dove la difesa del Napoli ha ripreso a cantare i ritmi giusti: la parola “zero” nella casella delle reti incassate è di certo il titolo del successo del momento. Con la prima voce di nome Morgan, come il cantante con i capelli più alti dei suoi, a deliziare il pubblico pagante con gli acuti, e il coro ad accompagnarlo all’unisono. Sì, De Sanctis e poi soprattutto Aronica, Cannavaro, Grava e Campagnaro. La vecchia guardia. Con il nuovo che avanza, Britos, ad accumulare gradualmente minuti e sicurezza (con tanto di gol al Chievo). Il portiere e i suoi ragazzi: è questa la band del momento.
BUON FEBBRAIO – E allora, la garanzia. Un portiere che non conosce pause di rendimento. Che mette d’accordo tutti. Che riesce a strappare applausi praticamente sempre: giorno o notte, Cesena, Milan o Chievo. De Sanctis c’è sempre. Reattivo, carico, concentrato. Risultato? La difesa del Napoli è blindata in campionato sin dalla trasferta di Marassi con il Genoa. E a febbraio la porta è ancora inviolata: Palacio e Gilardino, gli ultimi uomini in grado di far saltare schemi e protezioni. Poi, nisba: Cesena, Milan e Chievo a secco di gol e di emozioni.
IL CONTRATTO – Tre per tre. E i voti migliori al portiere azzurro: decisivo su Rennella, Ibra, Robinho e Sardo. Indifferentemente. Impeccabile professionista, 35 anni da compiere tra un mese ma la voglia e l’entusiasmo del ventenne; istinto puro e (poca) ragione. Perché i portieri sono così, pazzoidi nel senso migliore del termine. Il Napoli è sopra e sotto la pelle, l’aveva sempre sognato e inseguito. E ora? Il suo contratto scade nel 2013: «Sì, ma non comincerò la prossima stagione in scadenza» , la sua dichiarazione più recente. Uno come lui fa gola a diversi club di prima classe, italiani e stranieri: Napoli trema all’idea di perderlo. Si vedrà. Si tratterà.
SAN VALENTINO – Nel frattempo, ieri De Sanctis è stato intercettato in pieno centro cittadino insieme con la moglie Giovanna – e ad altri di compagni di squadra -, alla festa organizzata per San Valentino da Guido Lembo, il cantore delle notti capresi, al Teatro Sannazaro: qualche canzone, tanto per gradire, soprattutto perché lui è uno che non lesina esibizioni in musica, e via a casa. Perché nei prossimi giorni c’è tanto da fare: dalla Fiorentina e il Chelsea, fino all’Inter. Che passerella.
IL RITORNO – Niente male, allora: la difesa ha davvero scelto il momento migliore per tornare a brillare. E ha subito riscoperto uno dei suoi interpreti migliori: Gianluca Grava. Bentornato è dire poco. Che smalto, che carattere, che grinta: dopo 13 mesi di assenza e un intervento al ginocchio, il marcatore implacabile è tornato titolare con il Chievo alla sua maniera. Da marcatore implacabile. Emozione, certo, ma anche serenità e precisione invidiabili: anche lui farà 35 (anni) a marzo, ma chi se ne accorge? La favola delle favole.
LA CONFERMA – Ha soltanto 34 anni, invece, il giovane Totò Aronica. Soltanto, diciamo così. Ma anche questo è un caso di eterna giovinezza: finora è stato decisamente il migliore della difesa insieme con Cannavaro. Una mezza stagione da protagonista assoluto: a sinistra o al centro poco importa. Lui c’è. Emblema della vecchia guardia insieme con De Sanctis, Grava e il capitano. Con il sogno Champions in una mano e la penna nell’altra: il rinnovo è cosa fatta.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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