Il poker è con gli assi: con Hamsik e con Higuain e poi con Callejon. Ma sul prato verdissimo d’un campionato ancora tutto da giocare, il rilancio è di Benitez: la «fatal» Verona è un ricordo del passato – il suo, quello del Napoli – e il futuro è in quel bulimico desiderio di «migliorare» , di rivoltare il tavolo dopo aver mischiato le carte
Questo Napoli dà soddisfazione al proprio allenatore.
«Una squadra che ha carattere, che ha dimostrato di avere grandissima personalità: due volte in vantaggio, due volte raggiunta. E poi l’allungo decisivo nel secondo tempo: se non hai certe qualità, non riesci a vincere certe partite».
Il bello del Napoli che batte il Chievo è rappresentato dalla fase offensiva
«Siamo stati bravi nel creare e nel realizzare. Ed è stato bravissimo Higuain, che lavora per la squadra, fa movimento, gioca senza palla. E poi ha pure segnato. Sono contento per lui. Ma bravi anche altri. Su Hamsik abbiamo detto già tanto, forse tutto. Ha intelligenza tattica, è diverso da Gerrard ma è forte pure lui».
Il brutto, perché sennò si abbonda con i complimenti, sono stati gli errori in fase difensiva.
«Sui quali bisognerà lavorare. La sosta per le Nazionali non torna d’aiuto, ma non sarà complicato intervenire. E’ sicuramente più complicato se non hai calciatori di qualità, ma io sono contento dell’organico».
Il mercato offre ancora qualche opportunità, cercherete un uomo per la retroguardia?
«Non è facile migliorare questo Napoli, per farlo bisogna ricorrere a calciatori che siano migliori di quelli che abbiamo, dunque gente da trenta milioni di euro circa. E il punto di forza del Napoli è sempre stato l’equilibrio finanziario».
Resta convinto di essere arrivato al 70% della condizione?
«Assolutamente sì. E dunque per arrivare al massimo servirà allenarsi come abbiamo fatto fino ad oggi. Possiamo migliorare, sappiamo come farlo e dove farlo. E abbiamo un gruppo di ragazzi straordinari».
Il dettaglio nella partita è in alcune disavventure, diciamo così, personali…
«Sul primo gol, il Chievo è stato bravo, sono arrivati in area con azione e cross. Siamo però solo all’inizio del campionato e i meccanismi per fronteggiare questo genere di atteggiamento avversario verranno da soli, con le sedute tattiche. Non sono preoccupato».
E lo chiamano già Real Napoli…
«Stiamo facendo progressi, abbiamo vinto mostrando un lato sconosciuto di noi, perlomeno in queste prime due giornate. E siamo contenti di aver regalato ai tifosi una soddisfazione: noi sentiamo la loro presenza, sappiamo di avere un’intera città alle spalle. Vogliamo allietarla».
Colpisce il desiderio di attaccare, sempre.
«Ci proviamo sin dal primo minuto e continueremo a comportarci in questa maniera. Poi è chiaro che gli avversari si opporranno, chiuderanno gli spazi e noi saremo costretti a far circolare palla. Ma appartiene al nostro modo di essere».
Conte è preoccupato del Napoli…
«Lui è furbo, gioca con un attaccante e ne ha cinque in panchina. La Juventus è fortissima, arriva da due scudetti; ha perso Matri ma ha altri centravanti a disposizione».
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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