Ci sono notti che regalano incubi, notti come quelle in cui si è infilato il Napoli dopo sette mesi a dare spettacolo e a sentirsi una grande squadra. Per Mazzarri e il suo gruppo il sesto posto e la zona Champions distanti sempre sei punti, sono una svolta brusca che obbliga a un approccio mentale inedito con le prossime gare e con l’idea di un campionato che sfugge di mano dopo aver raccolto applausi e dopo aver creduto di poter ripetere i brillanti risultati dello scorso anno. «Noi non molliamo e non pensiamo che l’obiettivo sia sfuggito – dice Inler, a cui spetta il compito di dare la sensazione che l’ottimismo regni sovrano – Vincere tutte e sei le partite? Io dico che noi dobbiamo pensare a vincere per prima cosa la gara col Novara. Poi agli altri match pensiamo dopo». Il momento-no del Napoli (cinque partite senza vittorie) è roba da crisi esistenziali. Non c’è bisogno, dunque, dei proclami dello svizzero. Che, infatti, non ne fa. «Stiamo lavorando per tornare al top, questa pausa c’è servita, abbiamo tirato il fiato e preso l’occasione per parlare tra di noi, di confrontarci: siamo reduci da un periodo non brillante, ma non siamo stanchi. Noi abbiamo il dovere di chiudere la stagione dando il massimo».
Inler non è l’uomo giusto per attendersi parole tipo «le vinceremo tutte» oppure «la Coppa Italia sarà nostra». Al contrario: preso atto che le ultime tre sconfitte consecutive hanno dilapidato una rincorsa formidabile, assai prudentemente cerca di rianimare le speranze dei tifosi. «Ci aspettano delle sfide importanti, a cominciare da quella di sabato sera: mi impegnerò in ogni partita come se fosse una finale. E con me tutti i miei compagni. Ma alla finale vera, quella di Coppa Italia, penserò solo dopo l’ultimo minuto di campionato».
Ammette che per lui e tutti gli altri è stato dannatamente difficile convivere con il ricordo dell’eliminazione con il Chelsea: «Siamo arrivati a un passo da un sogno, l’abbiamo sfiorato e ci siamo rimasti male – spiega ancora l’ex udinese – È stata colpa dell’inesperienza. L’eliminazione ha lasciato il segno. Per me come per tutti, il palcoscenico della Champions è il massimo ed è ovvio che vogliamo ritornarci». Di più non si lascia sfuggire prima di lasciare la conferenza e tuffarsi nell’allenamento del pomeriggio, uno dei pochi aperti anche alla stampa.
Osservati speciali nella seduta di ieri Maggio e Lavezzi, sui cui tempi di recupero c’è grande ottimismo. Il Pocho si allena regolarmente con il gruppo mentre l’esterno della Nazionale di Prandelli pare aver completamente superato il problema muscolare che lo ha costretto a uscire a metà del primo tempo allo Stamford Bridge, condizionando poi l’impiego nelle settimane successive. E senza Maggio è un altro Napoli. Come è un altro Napoli se non c’è Cavani: il turnover a cui pensava Mazzarri per la gara di Lecce poi saltata, è il segnale di un uruguiano che ha bisogno di essere gestito in questo finale di campionato. Tra impegni con la sua nazionale e quelli con il Napoli, il Matadord non si ferma da quasi due anni.
Mazzarri col Novara si affida ai titolarissimi, che poi sono anche i suoi uomini di fiducia: anche se magari qualche perplessità continuerà ad averla, soprattutto sull’impiego in difesa di Britos. In realtà tempo per riflettere e valutare non ne resta, e il tecnico del Napoli deve mettere la sua capacità di allenatore di uomini agendo d’istinto. A centrocampo s’affiderà a Gargano che certo non attraversa il suo periodo migliore ma è quello che dà maggiori garanzie.
Il Napoli deve trovare il modo per fermare la slavina che ha portato la squadra a cambiare status, ritrovandosi a interpretare nuovamente il ruolo di inseguitore dopo aver quasi completato la rimonta dopo il pari con l’Udinese. E l’unica speranza è quella di non sbagliare più nulla. Anche senza avere la garanzia che possa bastare. C’è da vedere, d’ora in poi, il risultato non solo della Lazio e dei friulani, ma anche di Roma e Inter che d’un tratto, nel momento più delicato della stagione sono piombate addosso al Napoli nella bagarre per il terzo posto.
Sabato arriva il Novara: per il Napoli sarà solo una partita da vincere assolutamente per non ritrovarsi fuori dai giochi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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