Eccc l’analisi fatta dalla Gazzetta dello Sport: Napoli e Lazio cominciano a essere realtà consolidate. La squadra di Mazzarri ha contorni più definiti. Il terzo posto conquistato nel 2011 e la Champions dell’anno scorso sono passaggi fondamentali nel processo di crescita. Gli azzurri giocano con meccanismi consolidati e un rendimento via via più costante, attorno ai Cavani e agli Hamsik. L’incognita, oggi, è data dal modo in cui Pandev o Insigne riusciranno a riempire il vuoto lasciato da Lavezzi, giocatore pesante nelle partite importanti. Il resto è persistenza e ricerca di un’equilibrata forza mentale che ieri si è dissolta, a Catania. Il Napoli ha avuto l’opportunità di giocare quasi tutta la partita con un uomo in più (per l’espulsione di Alvarez) e non è riuscito a sfruttare il vantaggio, sul piano del gioco e del risultato. Ci vuole un buon De Sanctis, nel finale, per congelare almeno il pari sul campo del Catania. Apparentemente inattaccabile e indistruttibile — alla vigilia — il Napoli si arena davanti a uno dei suoi tabù: non ha mai vinto con Mazzarri sul campo dei siciliani.
La Redazione
P.S.
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