Uffa, quanto si gioca, perchè quando ti sembra che stia arrivando il momento per tirare il fiato, il calendario ti sistema un altro tour de force nascosto tra le pieghe del clima natalizio. E allora, avanti adagio, prima di rituffarsi nello stress da prestazione che tra un po’ toglierà il respiro. La settimana vuota eccola qua, ma è un’illusione o semplicemente una concessione: perché a partire da domenica prossima, ci sarà da divertirsi e mancherà persino il tempo per fare le valigie.
ROSSO E BLU – Si ricomincia dal san Paolo e sarà campionato; ma non lasciatevi ingannare dopo appena settantadue ore, quando sempre al san Paolo, sempre in notturna, ci saranno sempre le stesse squadre. E quella sarà coppa Italia, da rivivere da detentore, dunque da affrontare con il piglio giusto, perché mica si può mollare con un turn-over stile prime gare di Europa League. Ricapitolando: fra sei giorni in campo e dopo altri tre ancora a giocare e poi, soltanto altri tre giorni, e sarà campionato, sarà Calaiò, sarà il Siena, sarà un campo mica tanto agevole sul quale andare a sfidare pure il tabù, perché al «Franchi» è stata sistematicamente dura e nella passata stagione ci ha dovuto pensare Pandev, quando il cronometro aveva praticamente finito la sua corsa.
RIVOLUZIONE – Leggendo nei pensieri di Mazzarri, si può ipotizzare seguendo i precedenti: domenica prossima, dentro i titolarissimi, quelli che devono reggere la tensione del campionato, caricandosela sulle spalle; e poi in coppa Italia, senza esagerare, una struttura portante che rimane e il Napoli-bis che ha dato affidamento che ci riprova, per tenersi stretta la coccarda sino a prova contraria.
DICA VENTITRE’ – L’aritmetica non è poi un’opionione e si può rivoltare la fase ascendente della stagione in qualsiasi modo, ma le partite sin qui giocate sono già ventitré: sedici in campionato, sei di Europa League, una di Supercoppa (senza infilare nel conteggio le amichevoli e e le gare ufficiali con le rispettive Nazionali, a cui Cavani & company hanno risposto). Ma per essere pronti a febbraio-marzo, quando poi il campionato (e anche l’Europa League) si deciderà, sarà necessario e anzi indispensabile non venir meno proprio adesso, in questo dicembre che offre calcio a tutte le ore.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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