Da una pausa all’altra. Perché dopo questi ventidue giorni di super-lavoro, tornerà in pista la Nazionale e per molti calciatori (la Juventus, ad esempio, ne dà tanti a Prandelli ma ci sono anche le altre rappresentative che vengono alimentate dagli stranieri che giocano in serie A) la paura sarà in realtà una «vacanza di lavoro», con viaggio-premio in Armenia e ritorno in Italia per una sfida (con la Danimarca) che condizionerà notevolmente il cammino degli Azzurri nel torneo di qualificazione mondiale. In ventidue giorni, cinque giornate di campionato (compresa quella infrasettimanale del 25, 26 e 27 settembre) e due appuntamenti di Coppa. Non irrilevanti, per giunta, soprattutto per le due squadre impegnate in Champions, la Juventus e il Milan. Mercoledì 19 settembre, i bianconeri torneranno in Europa sfidando a Stamford Bridge i campioni continentali del Chelsea: cliente difficilissimo, ancorché ridimensionato nell’immagine (ma non nelle potenzialità) dalla sonora batosta subìta in Supercoppa ad opera dell’Atletico di Madrid. Più agevole l’esordio del Milan, in casa contro l’Anderlecht. Poi, però, i rossoneri dovranno imbarcarsi per un lungo viaggio alla volta di San Pietroburgo per essere “ospitati” da Spalletti e dallo Zenit. Quattro giorni dopo dovranno confrontarsi a San Siro con l’Inter.
PAURE – La stagione è appena cominciata quindi parlare di stanchezza sarebbe fuori luogo. Ma se l’Europa League può essere “pesante” dal punto di vista dei lunghi viaggi (soprattutto l’Inter sarà costretta a saltellare per il continente), la Champions produce uno stress mentale di non facile gestione. Perché se la stanchezza dei muscoli l’avverti e la combatti, quella nervosa è più inafferrabile e meno gestibile. Ed è proprio questo stress il “male oscuro” che spesso fa saltare tutti i piani contraddicendo progetti e ambizioni. La Juventus per farvi fronte ha irrobustito la rosa con giocatori di grande qualità, giovani ma esperti. Il Milan punta a recuperare qualche “desaparecido” come Mexes. Pesano soprattutto le sfide ravvicinate su fronti diversi. Perché se il Milan avrà il derby subito dopo la trasferta a San Pietroburgo, la Juventus a sua volta prima vedersela con lo Shakhtar dovrà affrontare la Roma per una sfida già rilevante (anche se non decisiva visto che siamo solo all’inizio) per lo scudetto. E a quel punto Conte (e Carrera che va in panchina) dovranno compiere scelte dolorose nella gestione della rosa perché qualcuno dovrà riposare.
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