Sabato diramerà le convocazioni per le sfide con Liechtenstein e Germania, partite nelle quali farà sicuramente qualche esperimento. Oggi, però, Giampiero Ventura, ct dell’Italia, racconta la sua Nazionale in una lunga intervista a La Stampa: “La prima notte a Coverciano cosa ho pensato? Che ero di fronte a un’occasione stimolante e gratificante, ma anche difficile perché siamo in un momento storico difficile e dobbiamo ricostruire. Insomma, dobbiamo pensare a fare un ricambio generazionale: abbiamo la vecchia guardia, fantastica, ma non possiamo pensare che siano eterni”.
IL PROGETTO – “Provare a qualificarci, in un girone non da testa di serie, e poi fare un Mondiale assolutamente importante. E nel frattempo provare a costruire qualcosa di parallelo, facendo delle convocazioni con chi ha 18, 19, 22 anni e può essere nella Nazionale che verrà. Li chiamano stage, ma per me sono convocazioni: il giorno in cui Barzagli mi dicesse “non ce la faccio più”, devo averne uno già pronto”.
SU LOCATELLI – “Ha 18 anni e si presume che diventerà uno dei migliori centrocampisti, cosa che mi auguro. Ma puoi farlo giocare adesso in Nazionale che se poi sbaglia due partite lo rischi di perdere per i prossimi 10 anni?”:
SUI GIOVANI DEL SASSUOLO – “Sono andato a vederli: Pellegrini, Mazzitelli, Politano, mi hanno fatto una buona impressione. Possono diventare giocatori da Nazionale A? Per me, sì. Ma lo dirà il campo”.
MARCHISIO – “Per caratteristiche, è un giocatore che è mancato molto alla Nazionale: e può assolutamente stare nel 4-2-4. Nuovo modulo? Io gli stage li imposterò su quello: anche per capire se molti ragazzi sono pronti: poi vedremo se e quali difficoltà incontreremo con la Germania. Il 3-5-2 vecchio? Oggi le caratteristiche dei calciatori convocabili non rispondono più al 3-5-2. Per questo, in un prossimo futuro, vorrei fare il 4-2-4: perché in Italia ci sono tanti esterni e pochi centrocampisti, di ruolo intendo e non per qualità: la direzione futura sarà quella”.
BBC IN DISCUSSIONE? – “Stiamo parlando di Buffon e di tre centrali che sono assolutamente importanti come calciatori. Ma che lo sono anche straordinariamente di più come punto di riferimento per la federazione e per tutti quei giovani che mettono il naso in Nazionale: se li vedi allenarsi capisci subito qual è la strada per diventare un campione. Da un’altra parte dico: creiamo anche il futuro. Se uno c’ha un raffreddore? Vorrei innestare sette giovani, più quelli che abbiamo: avremmo fatto bingo”.
SUL PAPU GOMEZ – “C’era uno striscione a Bergamo, per Papu, che è straordinario. Ma c’è un problema: non è ancora convocabile e stiamo verificando se lo sarà in futuro”.
SU ZAZA E BALOTELLI – “Se parliamo di speranze, ce le ho anche di vincere al Superenalotto. Zaza è in un momento difficile, ma se posso lo aiuto. E Balotelli deve solo farsi delle domande sul perché tutti l’hanno messo in discussione per motivi non calcistici”.
