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Nazionale, Tavecchio: “Conte rimarrà almeno fino al 2016”

Il presidente federale smentisce ogni ipotesi di dimissioni del ct: "Rimarrà nel rispetto del biennio"

Antonio Conte rimarrà alla guida della Nazionale almeno fino al 2016. Lo assicura il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, che quindi esclude ogni ipotesi di dimissioni anticipate del ct azzurro: "Conte rimarrà certamente nel rispetto del biennio", spiega il n.1 di via Allegri, che aggiunge: "Ho ragionevoli elementi per ritenere che il prossimo campionato finirà il 15 maggio, è un'ipotesi molto credibile. Altro discorso gli stage: credo che li faremo comunque, se poi mancheranno i giocatori dei club impegnati nelle coppe europee ne prenderemo atto", dice Tavecchio, che confida nel buon senso delle società di serie A. "Se siamo persone normali, capiremo che se gli stage fossero in prossimità di un incontro sarebbe sbagliato farli, ma se al contrario fossero a distanza di due settimane saremmo nel giusto e prenderemmo soluzioni diverse. Ricordo alle società che quando un calciatore viene convocato aumenta il suo valore e non credo sia un fatto marginale".  Il presidente della Figc ha parlato anche di riforma dei campionati: "Confido molto nella comprensione delle componenti. Poi è chiaro che se dovessimo trovarci di fronte a un muro l'unica strada possibile è andare al Coni e mettere alla prova il presidente Malagò". La riduzione della serie A a 18 squadre e la serie B a un massimo di 20 è definita da Tavecchio "la madre di tutte le riforme". Ma per vararla serve il 75% dei consensi e il n.1 del calcio italiano non esclude la possibilità di chiedere l'intervento del Comitato olimpico nazionale per modificare lo statuto Figc ed eliminare questa percentuale necessaria che diventa una sorta di diritto di veto occulto. "Se come dicono tutti si vuole dare una spinta al calcio italiano bisogna ridurre l'area professionistica e per farlo bisogna scendere a 18 squadre in serie A e ad un massimo di 20 in serie B. La Lega Pro dovrà partire con un percorso senza ripescaggi, perché dobbiamo creare una cultura secondo cui un campionato bisogna vincerlo per passare di categoria".  Tavecchio aggiunge una riflessione riprendendo così il discorso sulla Nazionale: "Discutiamo tanto degli stage ma se avessimo un campionato di serie A a 18 squadre non ci sarebbe il problema perché si giocherebbe di meno. Inoltre i campionati con 18 squadre permettono una migliore ridistribuzione delle risorse".  Fa discutere anche la situazione della Lega Pro: 15 società hanno chiesto alla Figc la convocazione di un'assemblea straordinaria, un passaggio chiave nell'ottica di un'eventuale sfiducia al presidente Mario Macalli dopo la mancata approvazione del bilancio. Lo ha rivelato proprio Tavecchio, che però non si esprime sull'ipotesi di un passo indietro di Macalli, che è anche vicepresidente federale,: "Il bilancio è scaduto al 30 giugno. Al 1° gennaio – avverte – il tempo è finito".

Fonte: La Repubblica

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