Prandelli cambia, come previsto, quattro uomini e, a sorpresa, può addirittura modificare il sistema di gioco. Ritornando a quello vincente delle qualificazioni: 8 successi, compreso quello a tavolino contro la Serbia, e 2 pareggi in 10 partite. Più offensivo. Con De Rossi finalmente centrocampista.
Esce, dunque, Balotelli: colpa del ginocchio destro, quello operato nell’ottobre del 2010 a Pavia. L’attaccante ha partecipato solo alla parte iniziale dell’allenamento allo stadio Pilsudski di Cracovia. Si è poi arreso, ma proverà a essere disponibile almeno per la partita. Fuori anche Bonucci, Maggio e Giaccherini. Loro, però, per scelta tecnica. Mezza rivoluzione, soprattutto in difesa. La linea arretrata, nel 4-3-1-2, è per tre-quarti completamente nuova rispetto alle prime due gare: spazio sui lati ad Abate e Balzaretti, e in mezzo, per giocare vicino a Chiellini, al rientrante Barzagli.
La svolta tattica dopo i test di ieri mattina a Wieliczka per valutare la condizione atletica del gruppo. Dalla verifica, mirata soprattutto alla muscolatura, è venuta la promozione di Barzagli sul quale ancora c’era poca voglia di correre rischi dopo la lesione di primo grado al polpaccio, infortunio complicato da curare e nemmeno troppo lontano (il difensore si era stirato a Zurigo, il 1° giugno, contro la Russia). Dal recupero di uno dei difensori più affidabili del nostro torneo, la spinta per tornare all’assetto che più piace a Prandelli. Partendo proprio dalla linea difensiva con quattro uomini. Con due terzini di ruolo come Abate, in campo con una fasciatura alla testa per la ferita all’arcata sopraccigliare destra, e Balzaretti, con gli juventini Barzagli e Chiellini in mezzo. De Rossi può avanzare a centrocampo, sul centro destra, Marchisio spostarsi nel suo ruolo abituale di mezzala sinistra e Pirlo rimanere regista. Thiago Motta avanzerà da trequartista, con Diamanti prima alternativa in corsa. Ma in quella posizione, come è sempre successo nelle qualificazioni, potremo vedere tutt’e quattro i centrocampisti. Davanti, invece, giocheranno Cassano e Di Natale. Non avrebbero dovuto far coppia. L’idea del cittì era di insistere su Balotelli. Che però da un paio di giorni ha un dolore al ginocchio destro. Venerdì mattina l’attaccante aveva sempre con sé il ghiaccio per evitare che si gonfiasse. In ritiro, a Wieliczka, anche la fisioterapia. Ieri pomeriggio, però, dopo uno scontro con Abate, più robusto nel contrasto, ha detto stop. Oggi Supermario sarà nuovamente visitato: per il professor Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico della nazionale, è recuperabile. Già è qualcosa.
Prandelli non fa un passo indietro, ma avanti. Perché il 4-3-1-2 è il suo sistema di gioco. Quello per mettersi in scia della Spagna campione del mondo e d’Europa che «conquista i suoi risultati con il bel calcio». L’assenza di Barzagli lo aveva costretto a passare al 3-5-2, l’assetto della Juventus che ha appena vinto lo scudetto. Perché Bonucci si trova meglio con quella soluzione. Non è, dunque, un caso che sia lui a uscire. Ci vuole poco, comunque, a passare da una formula all’altra. Dipende solo dalla posizione di De Rossi. Che, se servirà, potrebbe arretrare, piazzandosi tra Barzagli a Chiellini. Nell’allenamento di ieri a Cracovia, però, il romanista ha fatto sempre il centrocampista. L’Italia, insomma, sarà più spregiudicata. Perché contro l’Irlanda è fondamentale vincere. E’ il primo obiettivo da centrare. L’altro è il numero dei gol che serviranno per passare, anche se Prandelli resta convinto che anche il successo di misura, fidandosi della Spagna, possa bastare: 1 a 0, perché no?
Fonte: Il Messaggero
La Redazione
M.V.
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