Euro 2016, ci siamo. L’Italia di Conte è pronta per il debutto, sogna un torneo da protagonista. Buffon e compagni se la vedranno subito contro il Belgio, cercheranno di partire bene. Il ct è fiducioso. “Credo che quello dell’Italia – ammette al sito della Uefa – sia stato un percorso di crescita. E lo dico anche per quanto riguarda le qualificazioni stesse, quando siamo partiti dietro alla Croazia per poi vincere il girone. Anche guardando alle due sfide con la stessa Croazia: abbiamo sofferto molto nella prima pareggiata in casa, mentre nella seconda in casa loro abbiamo pareggiato ma meritavamo di vincere. Si può affermare che c’è stata una crescita e speriamo che questo percorso continui durante gli Europei”.
Sugli infortuni: “La nostra intenzione di giocare un calcio propositivo non cambia nonostante gli infortuni, anche se si tratta di giocatori importanti come Marco Verratti e Claudio Marchisio, due giocatori con grande esperienza a livello internazionale. Cerchiamo di colmare queste assenze con un grandissimo, quasi ossessivo, sforzo per lavorare bene da squadra. Belgio? Di sicuro si tratta di una grande sfida. Lo abbiamo già affrontato in amichevole e devo dire che abbiamo giocato bene anche se abbiamo perso 3-1 in trasferta. Di sicuro sarà dura, ma forse è meglio iniziare il torneo contro una squadra così forte, per stare subito sul pezzo”.
Sulla difesa: “Di sicuro è un vantaggio poter contare su tre o quattro giocatori della Juventus che hanno giocato insieme in difesa per tanto tempo. Ci offre una base solida da cui cercare di costruire qualcosa di importante. Come ho detto prima, io vorrei sempre giocare un calcio propositivo, ma ciò che conta di più è l’equilibrio in tutti i settori del campo”. Sul rapporto con i giocatori: “Credo abbia a che fare con la credibilità che si ha – specialmente quando si parla di un allenatore – sia a livello umano che di conoscenze calcistiche. E’ importante essere credibili quando si parla ai giocatori e quando si prendono certe decisioni. Il lavoro che facciamo in allenamento si riflette sulle partite, e questa è una cosa davvero importante perché ti porta credibilità, specialmente quando riesci a dare buoni suggerimenti ai giocatori da sfruttare poi in campo. Loro poi sono straordinari perché danno davvero tutto e credono fermamente in quello che stanno facendo”.
Sulla storia dell’Italia: “La storia può avere effetti positivi o negativi. E’ bello leggere del passato,ma la storia si fa adesso, nel presente. Non si deve guardare troppo ai titoli vinti in passato. Dobbiamo essere realisti e pensare che quello che costruiremo arriverà da quello che stiamo facendo adesso, non da quello che si è fatto tanti anni fa”. Chiusura sul modulo: “Questa squadra ha lavorato e sta lavorando su tanti moduli. Ovviamente non è sempre facile passare da un modulo all’altro. Ma questa squadra è come una spugna: assorbe tanto, ogni giocatore lo fa al meglio. Stiamo lavorando molto sulla flessibilità a livello tattico, per riuscire a cambiare anche all’interno di una stessa partita”.
Fonte: GianlucaDiMarzio.com
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