Nella notte di Varsavia, il busto nero di SuperMario spopola al Narodowy stadion. Il culturista azzurro, è l’immagine della Italia di Prandelli che elimina la Germania, 2 a 1, e sogna l’Europeo, vinto solo una volta, 44 anni fa a Roma. Il fisico di Balotelli, due reti, spinge i compagni in finale: appuntamento domenica sera a Kiev contro la Spagna campione in carica e del mondo. I tedeschi, per l’ottava volta, steccano contro la nostra nazionale, quando si fa sul serio nella fase finale. L’ultima nel mondiale del 2006, a Dortmund: pure lì si arresero in semifinale. Qui dopo quindici vittorie di fila. L’Italia gioca meglio, costruisce più occasioni da rete e merita ampiamente il successo. Sarà pure stanca, ma in campo si sistema bene. A destra Balzaretti sostituisce Abate e funziona contro Podolski. Gli azzurri, insomma, soffrono giusto all’inizio dal lato di Chiellini, unica novità della serata: lì affondano a turno Ozil e Kroos e soprattutto spinge Boateng che spesso arriva al cross. Il varco su quella corsia dipende dall’abitudine dei tre difensori della Juve di stare vicini e in mezzo. Inconsciamente spesso la linea è a tre, con Chiellini che si stringe verso Bonucci e Barzagli. Sulla fascia resta da solo De Rossi che non ha le caratteristiche e quindi i movimenti dell’esterno. In più non sta bene. La condizione non ottimale lo innervosisce e manda subito quel paese, due volte, Bonucci per un lancio rischioso del difensore. Buffon, urlando, mette pace. Poco prima il portiere esce male su corner di Ozil. Hummels tocca e Pirlo salva appostato sul palo vicino. Boateng scende a destra e mette forte in mezzo. La palla sfugge a Buffon, ma Barzagli riesce ad appoggiare in angolo. Da fuori Kroos: il capitano azzurro allontana con i pugni.
Lasciata sfogare la Germania nel primo quarto d’ora, l’Italia comincia a conquistare campo. Palla a terra. Con De Rossi e Chiellini, con Montolivo che si abbassa sul centro sinistra e con Cassano che dimostra di essere in partita, con la testa e anche con il fisico. Le gambe non tremano e nemmeno sono fiacche. Viene incontro e lavora per far respirare i compagni. Marchisio tira da fuori: Neuer blocca, ripetendosi anche sul destro a giro di Cassano. Al ventesimo gli azzurri passano. Pirlo sta per perdere un pallone a centrocampo. Cade e si rialza. Piroetta e apertura a sinistra per Chiellini che tocca in profondità a Cassano. Boateng è fuori posizione, Hummels si fa aggirare, perdendosi l’avversario che ruota su se stesso. Pennellata di sinistro e colpo di testa di Balotelli, bravo a ingannare Badstuber, per l’1 a 0, e a festeggiare.
Il gol scalda l’Italia che adesso si diverte: gli azzurri si trovano a occhi chiusi. Balotelli cambia gioco, da destra a sinistra, per Cassano, lesto a verticalizzare in area per Montolivo che non si fida del sinistro e perde l’attimo per concludere. La migliore parata di Buffon è su botta di Ozil: splendida la risposta in volo. Ma è la notte di SuperMario. Montolivo lancia, Lahm si fa tagliare fuori e Balotelli può sistemarsi in tranquillità il pallone sul piede preferito. Prima di entrare in area, esplode di destro per il 2 – 0 al 36’. Spogliarello.
Loew inizia la ripresa con Reus e Klose al posto di Podolski e Gomez. Deludente soprattutto il secondo, il centravanti. Fuori, dunque, due punte su tre del suo 4-2-3-1. A sinistra va Kroos, con Reus che parte a destra ed entra subito in area per andare al tiro. Buffon blocca. Lahm, a seguire, conclude alto su sponda di Kross. Khedira è il più continuo tra i rivali. L’Italia sente la fatica della lunga notte di domenica a Kiev. Prandelli va in soccorso al gruppo con le tre sostituzioni. Il primo a uscire è Cassano, dopo meno di un’ora, spazio a Diamanti. Punizione di Reus: Buffon devia, la palla colpisce la traversa e finisce in angolo. Montolivo è sfinito. Fuori anche lui, per il rientro di Thiago Motta. A metà tempo crampi per Balotelli: in campo Di Natale. La Germania ci prova con quattro punte. Mano di Balzaretti in area nel recupero, rigore trasformato da Ozil. Ma la finale di Kiev è già al sicuro.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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