Gioca a nascondino, Cesare Prandelli. O, chissà, forse fa soltanto finta di farlo. Pretattica, si diceva una volta. «Non voglio dare vantaggi a nessuno, sto pensando alla possibilità di cambiare la squadra ma il dubbio è uno solo…», le sue parole. Quando gli viene chiesto se il dubbio riguarda l’attacco, cioè Balotelli o Di Natale in tandem con Cassano, il ct allarga le braccia, fa un mezzo sorriso e se la cava con una frase, «passiamo a un’altra domanda…», tanto per far intendere che il suo dubbio (dubbio?) sta proprio lì. «Balotelli? L’ho visto concentrato. Forse più del solito», racconta. «Cassano? Contro la Spagna ha dato il cento per cento di quello che aveva, e per me va bene così. Magari sta ancora al settanta per cento, ma quello che ha dato è tanta roba», aggiunge.
Complicato ipotizzare che, al di là del virgolettato di Prandelli, non saranno Cassano e Balotelli a cominciare la partita contro la Croazia. I due sono stati provati in tandem anche ieri pomeriggio, nell’allenamento di rifinitura al Municipal Stadium. «Dobbiamo esasperare ancora di più la ricerca della profondità», spiega il ct che va verso la conferma del modulo 3-5-2 proposto a Danzica contro la Spagna: «In vista della Croazia abbiamo provato due situazioni di gioco e ritengo che De Rossi in quella posizione, cioè centrale di difesa, possa essere un valore aggiunto per la squadra a patto di interpretare bene complessivamente la partita». «Non vi dico come giocheremo perché magari poi cambiamo dopo pochi minuti, ma posso assicurare che abbiamo tanta voglia di far bene. La partita l’abbiamo preparata tenendo conto delle grandi qualità della Croazia. La conosciamo: è organizzata, cerca sempre di dare profondità e ampiezza al proprio gioco, sa cambiare modulo in corsa mantenendo un’intensità altissima. Un avversario molto diverso rispetto alla Spagna e difficilissimo da superare sul piano fisico», avverte Prandelli. Il pareggio con la Spagna ha (ri)dato certezze a lui e all’Italia. «Ci sentiamo orgogliosi quando riusciamo a giocare a calcio, quando questi ragazzi che hanno qualità importanti si mettono in gioco e vogliono confrontarsi a viso aperto e alla pari come fatto contro la Spagna. Secondo me abbiamo una buona squadra», sottolinea il ct.
Partita decisiva, sotto il cielo cupo di Poznam. «Ho detto ai ragazzi che, oltre alla concentrazione, occorrerà tenere altissima la tensione, perché la partita sarà spesso in equilibrio e perciò saranno le piccole cose, i particolari a fare la differenza. Dovremo esser bravissimi a leggere le situazioni tattiche che via via incontreremo. Sotto questo aspetto, però, ho fiducia perché l’Italia è in grado di farlo. Se tu sai cosa fare, sei anche più tranquillo», confida accennando all’approccio psicologico dell’impegno.
«Sappiano bene che, rispetto alla partita contro la Spagna, per noi ci sono altre premesse: stavolta abbiamo la necessità di fare la partita e di vincerla. Il rispetto verso la Croazia è massimo, non possiamo pensare che andremo in campo e faremo con facilità il nostro gioco: nella fase finale dell’Europeo non ci sono nazionali che non abbiano grossi valori, quindi non dobbiamo snobbare nessuno», tiene a precisare.
E poi Prandelli replica anche sulla polemica suscitata dalle parole di Cassano sui gay: «Non ci facciamo mancare nulla…» e prova a «stemperare con un sorriso» l’ultima polemica attorno alla sua nazionale.
Intanto nell’allenamento di ieri, Abate in uno scontro con Nocerino durante la partitella si è procurato una ferita all’arcata sopraccigliare che ha richiesto cinque punti di sutura. Se vorrà, però, Prandelli oggi potrà impiegarlo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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