Il gigante e i bambini. L’immagine è bella, intensa e lunga, per la gioia di chi sta riprendendo ogni respiro dell’Italia che si allena per la sfida di Kiev. È anche l’unica offerta da Balotelli ai suoi nemici in tribuna, telecamere puntate e obiettivi extralarge senza pause per almeno un’ora e mezza, a parte gli schemi offensivi da centravanti provati e qualche urlaccio di Prandelli per chiedere profondità e concentrazione.
I tabloid sono in agguato a Cracovia, dove c’è pure il quartiere generale dell’Inghilterra di Hodgson. SuperMario li conosce bene. «Sono esagerati, inventano tante cavolate: a loro interessa solo quello che faccio fuori dal campo». Per questo li prende in contropiede. Si ferma con Prandelli, Maggio, Diamanti, Giaccherini, Borini e De Santis a firmare autografi a cinquanta alunni di scuole elementari polacche. Circondato dall’entusiasmo di chi lo considera supereroe. Attraversa il campo e va a fare lo stesso con duecento tifosi nella tribuna. Ovazioni e applausi mentre si incammina verso di loro. Ha bisogno di affetto. Quello che ultimamente non trova nello spogliatoio va a cercarselo fuori.
Sono trentacinque, accreditati dall’Uefa, gli inviati che entrano a Casa Azzurri dopo la qualificazione dell’Inghilterra. I tabloid sono ben rappresentati e anche le tv britanniche. The Sun schiera tre giornalisti. Daily Mail, Daily Star e Daily Mirror uno a testa. I fotografi sono appostati nei giardini che circondano il centro studentesco La Rotunda. Altri sono a Wieliczka, dove sono in ritiro gli azzurri. Venti minuti da Cracovia. C’è chi ha fatto amicizia con i polacchi che abitano lì, per spiare Balotelli dal giardino o dal terrazzo di casa.
SuperMario, però, non è mai solo. Quando ha la giornata libera, l’ultima martedì, un autista lo accompagna con una berlina con i vetri scuri e tre uomini di scorta lo seguono in un’altra auto. Tre agenti polacchi. L’Inghilterra ha giocato sempre il giorno dopo l’Italia, in Ucraina: anche per questo l’attaccante è riuscito a evitare di essere pedinato. Gli inviati dei tabloid avevano lasciato Cracovia per seguire la nazionale di Hodgson e Balotelli ha potuto girare tranquillamente a piedi in centro. Anche tenendo per mano la sua ultima fiamma. Due giorni fa shopping in un negozio di articoli sportivi e la sosta in un bar in Rynek Glowny, la piazza del mercato, per prendere un gelato. I tabloid faticano. Ma non si arrendono. Avrebbero voluto affittare elicotteri per sorprendere dall’alto SuperMario. Ma in Polonia non è permesso agli stranieri noleggiare elicotteri né sorvolare privatamente il territorio. Gli appostamenti continuano solo su strada. La Polizia polacca presidia la zona dello stadio Pilsudski. Da ieri aumentati mezzi e controlli. Tre blindati e due auto davanti al cancello che porta fino agli spogliatoi.
«Lescott sa come calmarlo…». Il doppio senso è di James Milner, compagno di Balotelli nel City, proprio come il difensore che lo marcherà. «Io so che Mario può essere quello bravo in campo e l’altro meno bravo fuori. Non sai mai quale incontri». Per i giornalisti inglesi toccherà a John Terry provocare l’azzurro. Che sa anche questo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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