Il nuovo abbraccio di Gigi Buffon al Presidente. Il capitano azzurro, prima di rispondere alle domande dei media su Inghilterra-Italia, chiede la parola. È molto serio nel rivolgersi alla platea davanti alle telecamere: «A nome di tutti noi giocatori e del nostro staff, ringrazio il primo cittadino del paese, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano: per l’ennesima volta ci ha inviato messaggi di serenità e di apprezzamento che ci allietano e ci fanno capire che è pure il nostro primo grande tifoso. Speriamo di poter ricambiare con un’ottima fase finale dell’Europeo», dice Buffon che all’Arena di Danzica, dopo il pari con la Spagna, ha accolto il Capo dello Stato negli spogliatoi, lo ha abbracciato e lo ha presentato a tutti i compagni. Ora il portiere augura di vederlo ancora in tribuna in una gara dell’Europeo. «Le sue parole non passano inosservate nè finiscono nel dimenticatoio. C’è stima reciproca».
Gigi, pur non promettendo niente, garantisce a nome del gruppo. «Come lui rappresenta la nazione, noi facciamo altrettanto in campo in Polonia e Ucraina con orgoglio, gioia e felicità. Noi siamo ragazzi che per l’Italia, per questa maglia e per il tricolore, siamo pronti a fare qualsiasi cosa». Domani sera a Kiev la sfida contro l’Inghilterra. Buffon la considera «equilibratissima». Così come insiste nel dire che gli azzurri non sono partiti per vincere l’Europeo. «Se avessi dichiarato il contrario sarei stato da ricoverare. E soprattutto presuntusoso. Perché la Spagna è due spanne sopra e la Germania una. Questa è la verità. A Kiev saranno decisivi gli episodi». Da capitano, dunque, non vuole far salire la tensione. «Ma ho le mie certezze: siamo tra le prime otto d’Europa e abbiamo fatto cinque punti in un girone complicato chiuso senza sconfitte. Dobbiamo crescere ancora per essere competitivi nel torneo».
È il punto di riferimento di Cassano in questa avventura, come ha ammesso in pubblico il barese. «C’è affinità perché mi piace la sana follia di Antonio. Si esprime in modo stravante, alle volte anche forte: certi comportamenti che anni fa non valutavo bene, ora li considero come valore aggiunto. Ha dentro di sé l’anima del leader, ruolo in cui si sottovaluta».
Cassano da una parte, Rooney dall’altra. «Per carisma un trascinatore». Ma non solo lui. «Terry, Gerrard e Cole possono spingere l’Inghilterra che sa come si fa a vincere». Buffon rispetta i rivali. «Perché arriviamo a Kiev in una situazione simile. Dopo le delusioni degli ultimi anni, noi e loro cerchiamo conferme. Vogliamo riprenderci un po’ di prestigio che è venuto meno». Non fa riferimento a Scommessopoli, lo scandalo che ha accompagnato qui la nazionale. «Il nostro calcio non è mai in una situazione di serenità totale, siamo abituati a convivere con le difficoltà. A noi interessava riscattare il Sudafrica. Pur non essendo il favorito e nemmeno il più forte, in campo scendiamo con la convinzione di poter vincere contro chiunque».
Sulla formula difensiva dell’Italia non si espone. «Linea a tre o a quattro, per il portiere non cambia niente. Speriamo solo di fare la scelta migliore». Non vorrebbe arrivare ai rigori: «Studierò gli avversari al video, ma per le coronarie sarebbe meglio chiudere prima la partita con l’Inghilterra. Se poi ci saranno, ce la giocheremo così».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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