Non si ferma l’ondata di solidarietà e vicinanza a Kalidou Koulibaly, che insieme agli altri due azzurri Anguissa e Osimhen sono stati presi di mira da cori razzisti domenica sera al Franchi in occasione di Fiorentina-Napoli. Questa volta a parlare è una personalità di spicco della città fiorentina, il sindaco Dario Nardella, che a “Punto Nuovo Sport Show” su Radio Punto Nuovo ha dichiarato: “Commisso a Firenze ha deciso subito di investire non solo sulla squadra ma anche sul territorio, sulla città. Ha puntato a realizzare il Centro Sportivo della Fiorentina al confine di Firenze e devo dire che i lavori procedono velocemente con campi da calcio, strutture, palestre per circa 70 milioni di euro. In questo momento sono a Napoli perché sono a vedere il tram che stanno costruendo e che collegherà la città al Centro Tecnico.
Insulti razzisti? Questo è un becerume, frutto di ignoranza, cattiveria e violenza. Non possiamo derubricare questi cori come delle ragazzate, sarebbe un errore gravissimo. Quando parliamo di fair-play, finanziamo le campagne anti razzismo, parliamo di rispetto, non possiamo voltarci dall’altra parte in occasione di cori razzisti. Non è successo solo a Firenze, la stessa Fiorentina è stata vittima a Bergamo.
Ho chiesto subito scusa a Koulibaly perché questa non è una città violenta e razzista e non dobbiamo confondere i singoli con la comunità. Ora però bisogna prendere misure drastiche e queste persone non devono tornare allo stadio. Se non prendiamo provvedimenti esemplari non ne usciremo mai. Bisogna anche lavorare con le scuole, con le famiglie per uscire dal problema sociale. Lo sport è un luogo di fratellanza, di valori veri. Il Governo del calcio non può fare finta di niente in questo caso. Mi piacerebbe portare Koulibaly e Callejon per le scuole di Firenze e di Napoli. I responsabili di questi cori devono non poter accedere a qualsiasi stadio. Complimenti alla Fiorentina che ha condannato subito e non sempre accade, ci vuole coraggio. Tutto il calcio deve essere unito in questa battaglia“.
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