Ora o mai più: perché altrimenti sarà troppo tardi rincorrere quel pallone che rotola verso giugno 2014, la scadenza (attuale) d’un contratto che si può ancora rinnovare. Il futuro è adesso, in ciò che resta d’una finestra improvvisamente aperta e tenuta socchiusa per infilarsi in quella possibilità di rinnovo che s’intravede: il management di Zuniga ha concesso qualche chance, le ondivaghe intenzioni del colombiano inducono all’ottimismo e l’ostacolo da superare – a questo punto – resta la cifra da sistemare sul quadriennale. L’epicentro del mercato è sulla fascia sinistra, in quella prateria abitata da Zuniga e di suo dominio, fino a prova contraria, per un altro anno ancora: ma stavolta c’è un margine d’intervento per riscrivere tutto, per allontanare (e definitivamente) la Juventus, portatasi avanti con una sorta di opzione morale e tanto di cifre già promesse (2,2 stagionali). Meno nove, poi si procederà come annunciato da un po’, avendo un calciatore nell’imbarazzante ruolo da separato in casa; ma c’è luce all’orizzonte e il Napoli può consegnare un uomo depurato da qualsiasi impedimento psicologico e condizioni già note.
PARTENZE – Il varco degli arrivi resta bloccato dalla imponente fisicità di Duvan Zapata, atteso a Capodichino in mattinata, poi trascinato di peso a Castelvolturno per le visite mediche e in serata (ovviamente) spettatore interessato al San Paolo per il match con il Bologna; ma ad una settimana o poco più dal suono della sirena, le riflessioni sulle eventuali esigenze tra difesa, centrocampo e attacco non mancano, né azzerano l’intenzione di starsene sulla riva e aspettare qualche opportunità di richiamo. La priorità, però, è quella di cedere e di svuotare in tal modo il bilancio d’ingaggi che hanno un loro peso…
MAI DI MARTE – Calaiò ha il biglietto aereo in mano e una squadra già tratteggiata nel proprio destino: il Genoa l’aspetta e per chiudere ufficialmente s’aspetterà, probabilmente, mercoledì pomeriggio. Il desiderio di definire la trattativa è collettivo e all’orizzonte non si scorgono impedimenti di alcuna natura: l’arciere va a giocarsela in rossoblù, al fianco di Gilardino, e ribadisce la ritrovata sintonia tra due club che per un po’ hanno avuto relazioni di mercato difficoltose.
CUORE TORO – Sente aria di trasferimento pure Dossena, che vuole decidere in assoluta tranquillità, senza avvertire la pressione d’un sì a brevissima scadenza: il Torino è in pole position e per rendere ufficiale il trasferimento serve niente, ma dalla Turchia sono arrivate proposte seducenti e la possibilità di una nuova esperienza all’estero sembra affascinare il fluidificante. Dossena al Torino è però ipotesi (assai) percorribile, da seguire con viva attenzione.
GIRO DI WALTER – L’uomo del momento, per ovvi motivi, resta Walter Gargano nazionale uruguayano, cinque anni con il Napoli e uno con l’Inter, un curriculum d’assoluto rispetto, almeno quanto il contratto. Il Parma s’è presentato qualche settimana fa, poi la vicenda s’è congelata: ma il mercato è questo, vive pure di lunghissime pause, oltre le quali ci sono sempre puntuali ritorni di fiamma. Gargano ha una sua visibilità internazionale, la presenza del Benfica non è stata decorativa: però siamo agli sgoccioli, il 2 settembre è dietro l’angolo e il sudamericano è in crisi d’astinenza, scalpita, vuole giocare. C’è un Napoli che chiede campo: Uvini potrebbe averne a Verona, sponda Chievo, con il quale il dialogo è stato affrontato e solo momentaneamente interrotto; e poi c’è Donadel che ha bisogno di ritrovare estimatori: il Bologna al San Paolo è una opportunità per parlarne…
Fonte: Il Corriere dello Sport
La Redazione
M.V.
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