Ultime raccomandazioni: dimenticare il turno favorevole di ieri (hanno rallentato Juve e Udinese), il debutto opaco di Vargas in Coppa Italia, i gol di Cavani che arrivano a cadenza regolare, quasi fossero un’assicurazione per tutti. Accantonare per una notte il mercato, le ansie di Candreva, i rinnovi contrattuali, il futuro di Lavezzi. E tralasciare, già che ci siamo, il 3-1 al Palermo: un avversario imbarazzante che può aver indotto ad errori di valutazione, ovvero quella sera qualcuno ha cominciato a pensare che il Napoli non fosse secondo a nessuno.
Il passato non si cancella, ma nemmeno si può portarlo ogni giorno in spalla come in una processione di santa Nostalgia. Guarda com’erano, pensa che cosa facevano. Clic, altra diapositiva e altra storia, non scritta ma da scrivere domani, sul verde di uno stadio in un impossibile lunedì notte che – per ordine della tv a pagamento che tutto può e nulla concede – sarà gelido (temperatura rigidissima) con le difficoltà che alcuni calciatori incontreranno per mantenersi muscolari quanto serve. Però c’è un vantaggio: si gioca in casa propria. Il pubblico non partecipa alla manovra, ma può anche influenzare, specie se la platea a sua volta è influenzata dalla passione per la propria squadra. Partita scivolosa perché basterà pochissimo a sparigliare. Non una gara tattica, ma una sfida per cuori forti, piena di spigoli e rudezze. Un match che Mazzarri e Pioli preparano nei dettagli. Tant’è che il tecnico del Bologna ha «oscurato» l’allenamento dei suoi effettivi perché ha avuto sentore di presenze di spie partenopee agli allenamenti a Casteldebole.
Approccio alla gara
Al Napoli toccherà il compito di cercare di rompere il ritmo e di non far chiudere troppo gli avversari, strategia già riuscita ad altre squadre e sempre a Pioli quando ha dovuto affrontare la Mazzarri band. Questa ha dimostrato di essere unita, solidale in tutti i momenti, tanto in quelli bui quanto nelle fasi di gloria. Insomma, se il Napoli non perde la testa, può vincere e mantenere la media d’inizio anno: tre successi di fila non solo procurano punti (tanti), ma sono corroboranti per la truppa. Soprattutto se arrivano da una partita-chiave, qual è Napoli-Bologna, una specie di polizza sul futuro. Perché dopo il calendario riserva tre trasferte su quattro gare: domenica a Siena, a fine mese a Genova, poi in casa col Cesena e – udite, udite – il 5 febbraio a San Siro contro il Milan. Tanto vale darci dentro stasera.
La fase difensiva
Sulla carta, Mazzarri schiera la formazione che da un bel pezzo a questa parte cerca di offrire il meglio di sé: Cavani, Pandev e Hamsik dietro le due punte, con un piede a mezzo servizio tra attacco e centrocampo. Come dire? Se si guarda tutta l’impalcatura salta fuori che in mediana c’è un solo un interditore, Gargano, chiamato a fare gli straordinari. Questo sia detto senza minimamente voler fare da megafono alle affermazioni di Mazzarri sulle sofferenze che il Napoli patisce nella fase difensiva. E attenzione: fase difensiva, non reparto arretrato in quanto tale.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro