Un Napoli irriducibile, spettacolare, orgoglioso, devastante in fase offensiva, abilissimo a giocare con la palla a terra, anche se troppo ingenuo in fase difensiva. Cinque gol al Torino, la migliore risposta per rispondere all’attacco del Milan al secondo posto. Partita dalle mille emozioni, tutte per merito del Napoli, capace di andare avanti con il punteggio, di farsi rimontare per errori incredibili e poi di piazzare il colpo di reni decisivo dal 2-3 al 5-3 finale. Un Napoli che ritrova convinzioni e condizione atletica, un Napoli che piazza la settima vittoria esterna e ha ora ben undici punti in più rispetto all’anno scorso. Peccato che la Juve continui a mantenere un passo da record in vetta, altrimenti gli azzurri potrebbero sentirsi ancora a pieno titolo per la corsa scudetto.
Un grande Napoli con due protagonisti su tutti. Il primo, Dzemaili, l’ex di turno: una partita sontuosa con una tripletta e tante giocate decisive, compresa quella con la quale si guadagna la punizione del 4-3 di Cavani. Il secondo: Cavani, entrato nel secondo tempo cancella il suo fallo di mani che regala al Torino il gol del 2-2, segna una doppietta e allunga a quota 22 in vetta alla classifica cannonieri. Il Matador, partito dalla panchina per la stanchezza accumulata per i viaggi e le partite con l’Uruguay, tira fuori altre due perle del repertorio: la punizione a giro di destro e il colpo di testa perfetto su assist al bacio di Armero. Cinque reti e il rigore sbagliato da Hamsik, gli azzurri escono dall’Olimpico tra gli applausi dei tifosi azzurri e anche del pubblico del Torino presente in tribuna.
Un Napoli che Mazzarri disegna in base all’analisi delle forze dopo i rientri dalle nazionali e che rimodella anche un po’ tatticamente facendo tesoro dell’esperienza dell’andata al San Paolo. Insigne finto centravanti, questa la mossa nuova, il nazionale under 21 è il riferimento centrale più avanzato, l’unico del Napoli, con Hamsik e Pandev in appoggio continuo nel ruolo di mezze punte. Il ragazzo di Frattamaggiore svolge bene il compito, sempre nel vivo dell’azione, si abbassa per far girare la squadra e quando serve va in profondità. E il Napoli sblocca la partita al primo vero tentativo, un gol frutto di una schema da calcio d’angolo. Dalla lunetta sinistra c’è Insigne, gran mucchio a centro area con i difensori centrali di Mazzarri che vanno a saltare, Dzemaili si tiene lontano dai blocchi e avanza al momento giusto al limite dell’area, riceve palla rasoterra e di leggero esterno destro la mette di forza e precisione sotto la traversa (10’ pt). Dopo il vantaggio il Napoli sembra gestire la gara senza affanni però ha un momento di amnesia e lo paga caro rimettendo in partita i granata di Ventura. Il Torino pareggia da angolo, il gol dell’1-1 arriva da palla inattiva, come quello del Napoli. Le modalità però sono totalmente diverse, in questo caso la palla passa in mezzo all’area con tante maglie azzurre e poi arriva sul secondo palo a Barreto; il tiro sporcato da una deviazione sorprende Rosati, all’esordio stagionale in campionato al posto dell’infortunato De Sanctis. Il Napoli incassa il colpo per qualche minuto, poi si riprende e riesce ad azionare di nuovo il suo gioco. Bellissima l’azione al 39’ con Maggio che vola a destra e viene messo giù da Darmian, rigore netto: Hamsik però dal dischetto tira troppo lento, Gillet intuisce, si tuffa sulla sua destra e respinge il tiro non sufficientemente angolato. Gli azzurri ripartono forte nella ripresa facendo la partita e girando bene palla. Così arriva il gol del 2-1, dopo una trama prolungata, un bell’inserimento di Hamsik e un pallone all’indietro: arriva Dzemaili e segna nell’angolino (2′ st): doppietta per l’ex granata che non esulta per rispetto dei vecchi tifosi del Toro. Poi l’altro black-out, il rigore per fallo di mani di Cavani, l’errore di Britos che regala il 3-2 a Meggiorini. E qui la splendida reazione finale. Ancora Dzemaili per il 3-3. Poi entra in scena il Matador, segna la doppietta e fa esplodere il Napoli di gioia.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
