Il progetto Benitez è sul medio e lungo termine. A Napoli per ripetere l’esperienza con il Liverpool dove ha allenato sei stagioni. Rafa con il Napoli ha firmato per un anno, l’opzione sul secondo la farà valere il club, operazione che verrà fatta tra la fine di questo mese e il prossimo. L’accordo quindi è biennale, anche se il contratto è di un anno più uno. E poi Benitez e De Laurentiis si rimetteranno a tavolino per programmare il futuro e decidere l’ulteriore rinnovo per altri anni. Un programma a lunga durata, l’obiettivo della società e di Rafa: restare ai vertici nel tempo, centrare sempre la Champions e lottare per lo scudetto. Un progetto che va oltre i risultati e riguarda le strutture e il settore giovanile. Già, perché Rafa a Napoli vuole restarci a lungo. Nell’immediato c’è la Roma, partita da vincere: Benitez ha cominciato ieri il pressing sui suoi, c’erano tutti di rientro dalle nazionali.
OBIETTIVI – Restare negli anni ai vertici. Entrare stabilmente in Champions League, questo l’obiettivo di Benitez che si sposa perfettamente con quello della società. Lo scudetto non deve essere un fatto episodico con il rischio poi di un clamoroso passo indietro negli anni successivi. Restare per anni ai vertici tenendo presente i bilanci, investimenti mirati sia da un punto di vista tecnico che economico. Su questo Benitez e De Laurentiis si sono trovati d’accordo fin dal primo momento, un progetto che possa assicurare al Napoli una stabilità negli anni dal punto di vista tecnico ed economico. Restare ai vertici con la possibilità di vincere ogni anno: raggiungere con continuità la Champions League consente di avere entrate economiche certe, soldi da poter poi reinvestire sul mercato. Non riuscire a centrare l’Europa che conta invece può avere contraccolpi negativi anche nell’ambito della programmazione del rafforzamento sul calcio mercato. Il discorso scudetto rimandato all’anno prossimo, irraggiungibile ormai la Juventus. Quest’anno l’obiettivo è il secondo posto e si punterà forte sulle Coppe, gli azzurri sono in finale di coppa Italia contro la Fiorentina e negli ottavi di Europa League con il Porto.
FILOSOFIA – Calcio d’attacco, sempre propositivo e alla ricerca del gol. Gestione della partita, attraverso il controllo del possesso palla. Rafa punta su questo, un processo d’apprendimento che definisce al 77 per cento: ci sono stati sensibili passi avanti dai primi giorni di lavoro in Trentino ma ancora c’è da migliorare. Benitez punta innanzitutto sull’equilibrio, l’aspetto sul quale deve ancora lavorare: creare palle gol ma nello stesso tempo evitare che gli avversari si possano rendere pericolosi in maniera particolare. Ecco, al primo anno del progetto di Rafa il Napoli sta ancora soffrendo molto in fase difensiva concedendo troppo agli avversari, molte le reti stagionale subite dal Napoli. Ma Benitez va avanti con lo stesso modulo e lo farà ancora. La continuità del progetto tattico rappresenta uno dei suoi punti fermi, uno degli aspetti sui quali non concede deroghe. Per il tecnico spagnolo la forza di una squadra diventa maggiore quando si acquista sempre maggiore sicurezza di quello che si fa in campo. Cambiare, quindi, costituirebbe un passo indietro, ecco perchè il suo Napoli proseguirà a lavorare con i 4-2-3-1: l’obiettivo è continuare a ripetere gli stessi movimenti per renderli sempre più automatici. Fare bene tutto in fase offensiva e difensiva per rendere un Napoli sempre più competitivo.
MODELLO – Non solo la prima squadra e i risultati da raggiungere sul campo. Benitez fa spesso riferimento alle strutture, al settore giovanile e allo stadio di proprietà del club. Campi d’allenamento, foresterie, le squadre giovanili da far crescere negli anni, uno stadio di proprietà del Napoli, cioè il modello vincente in Inghilterra e in Spagna. L’unico modo possibile per aumentare il fatturato e avvicinarsi ancora di più ai grandi club spagnoli e inglesi. Rafa viene proprio dalla Premier League e dalla Liga e ha riscontrato il ritardo dell’Italia proprio su questi aspetti. Il Napoli potrà avere, quindi, nuovi impulsi anche economici proprio assicurandosi lo stadio di proprietà, migliorando le stutture e crescendo dal punto di vista del settore giovanile. Un progetto ad ampio raggio, un lavoro che possa consentire al Napoli di restare nel tempo ai vertici, in modo da poter guardare da qui ai prossimi dieci anni. Aumentare il fatturato anche attraverso la crescita ulteriore del merchandising, settore sul quale il Napoli ha lavorato con grande attenzione negli ultimi anni. Crescita a tutto tondo, quindi, e che deve andare ben oltre i risultati del campo. Anche su questo Benitez e De Laurentiis hanno un progetto comune che condividono dall’inizio.
MERCATO – Un mercato di spessore per poter fare il definitivo salto di qualità. Interventi mirati, innanzitutto in difesa, ma anche a centrocampo e in attacco. Il Napoli tornerà all’assalto dei big, degli elementi già indicati come possibili rinforzi nell’ultimo mercato estivo e anche in quello di gennaio. Mascherano, il sogno numero uno, l’argentino del Barcellona, legatissimo a Rafa, un vero e proprio top player che garantirebbe al Napoli un miglioramento netto sotto il profilo della qualità e dell’esperienza. Altri interventi in difesa, sugli esterni, elementi utili sia da centrale, che sugli esterni a destra e a sinistra: continua la corsa su Skrtel del Liverpool e anche su Agger, di due esperti difensori dei reds. Altro nome sul quale il Napoli lavora è Song, l’esterno camerunense del Barcellona. Si lavora anche per il centrocampo, reparto già rinforzato con l’acquisto di Jorginho. Varie opzioni, diversi obiettivi seguiti, tra questi Parejo del Valencia e Gustavo del Bayern Monaco. In attacco si lavorerà sul vice Higuain, ruolo ricoperto quest’anno dal colombiano Zapata. Luiz Adriano dello Shakhtar Donetsk, formazione ucraina allenata da Lucescu è nel mirino del club azzurro.
Fonte: Il Mattino.
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