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Napoli, un mercato da 7. Benitez e Higuain sono colpi da 8

Due portieri, due attaccanti, un difensore, un centrocampista. E non finirà qui il mercato della rifondazione azzurra, affidata all’esperienza di Benitez. Un mercato che, in attesa dell’inappellabile giudizio del prato, già va ben al di là dell’ampia sufficienza.
Rafa Benitez 8
Parte con lui e da lui l’internazionalizzazione azzurra, progetto ambizioso che però comincia a riempirsi di nomi e contenuti. Tocca a lui, l’allenatore più titolato che si sia mai accomodato sulla panchina del Napoli, demazzarrizzare la squadra e provare a vincere subito qualcosa d’importante. Intanto già un piccolo primato: è, infatti, il primo, vero coach del calcio italiano. Sue le indicazioni, le scelte e persino certe trattative. Un bella responsabilità in un calcio come il nostro, dove l’allenatore, anche il più incolpevole, se poi le cose vanno male è il primo a rimetterci le penne.
Pepe Reina 7
Campione d’Europa e del mondo il portierone spagnolo che era al Liverpool dal 2005. Ha scuola ed esperienza. Ha carisma, Reina, presentatosi ai napoletani ipnotizzando Podolski dal dischetto nel torneo di Londra. Ogni tanto lo fa. Ogni tanto si esalta sui rigori. In carriera ne ha parati sette e tra le sue vittime un tale Rooney, un certo Kanu, un giovanotto che si chiama Eto’o. Sarà lui il titolare di Benitez.
Rafael 6,5
Ragazzo del ’90, erede del grande Gilmar tra i pali del Santos che fu il regno di Pelè, a Napoli c’è arrivato per diventarne – subito o tra un anno – un punto fermo. Non è altissimo, ma ha fisico compatto e muscoli esplosivi. Un “gatto” che s’oppone molto con il corpo agli avversari. Bene: con un po’ di scuola europea e un addestramento specifico alla presa, presto potrà davvero trasformarsi in protagonista.
Raul Albiol 6,5
Nell’ultima stagione dev’essersi sentito trascurato nel Real. Troppe nove tribune e undici panchine per restare ancora là. E allora, via in un altro Paese e un altro campionato. Alto, forte con la testa, non velocissimo ma dal piede discreto tant’è che ha pure esperienze da mediano, Albiol per il Napoli dovrà essere un centrale di difesa capace di dar forza e sicurezza. Però, prima di regalarne al Napoli, dovrà recuperarne un po’ per sé. Come? Ritrovando quella condizione atletica che oggi gli difetta.
Josè Maria Callejon 6
Centrocampista. Anzi: trequartista. Se serve, anche seconda punta lo spagnolo che nell’ultima stagione – ma anche nella precedente – il Real ha utilizzato manco fosse in regime di part time. Destro naturale, potrebbe essere stato ingaggiato per aver pazienza alle spalle di Hamsik. Invece nel suo 4-2-3-1, Benitez lo vede bene sulla destra della linea a tre. Ha tecnica eccellente. Quel che gli è mancato in queste prime uscite azzurre? L’autorevolezza. La personalità. Ma ha diritto ad essere rivisto.
Dries Mertens 6
Attaccante. Ala sinistra. Nel Psv ha giocato là pur essendo un destro naturale. Piccoletto – 169 centimetri -, veloce, è un’ala vecchio stile, capace di gol e anche di assist in quantità. Buono per le due fasce, sembrerebbe la controfigura di Lorenzo Insigne e prima o poi tra i due potrebbe scoppiare la concorrenza. Ha meno talento del napoletano, ma nell’ultima stagione ha segnato assai di più. In Olanda, però.
Gonzalo Higuain 8
Il pezzo forte e più costoso del mercato. E poiché è soprattutto il sostituto di Cavani, è logico che ogni sua giocata finisca sotto la lente del confronto. Ma Higuain ha spalle e piedi grossi per sopportare questo peso. Intanto, potrebbe sbandierare la sua miglior media gol in campionato negli ultimi sette campionati, quelli in cui ha giocato in Spagna. Infatti: 90 presenze e 107 gol per lui con una media di 0,56 gol a partita, contro le 213 presenze e il 112 gol di Cavani, con una media di 0,52 gol a gara. Ma sa bene il signor Pipita che ci vorrà ben altro per scalzare El Matador dalla recente storia azzurra. E allora, qualche chilo in meno e via coi gol

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

G.D.S.

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