Mazzarri deve scuotere i suoi dopo la figuraccia in Olanda, ma a scendere in campo sarà di nuovo la prima squadra, quella che finora ha funzionato (quasi) al meglio. Umore opposto per i friulani, che vengono dall’epica vittoria all’Anfield Road.
LAVORO PSICOLOGICO – In sede di commento post-partita, subito dopo il PSV Cristiano Lucarelli, che l’ambiente azzurro lo conosce bene, sosteneva con una mezza-battuta che a Mazzarri la disfatta olandese facesse quasi piacere. E non è un pensiero assurdo: si potrebbe credere che una sconfitta così sonora abbatta il morale, invece il tecnico del Napoli punta sulla reazione rabbiosa. E non di rado si vede una squadra (di livello) vincere subito dopo una batosta per cercare riscatto. La stessa ambivalenza vale per l’Udinese: fiducia certamente al massimo dopo Liverpool, ma il rischio è quello di adagiarsi sull’appagamento già avuto e sentirsi troppo sicuri. I due tecnici quindi dovranno prima di tutto preparare la gara psicologicamente e dare le giuste motivazioni ai loro giocatori: compito di cui certamente sia Mazzarri che Guidolin sono maestri.
STATO FISICO – Certamente, la scelta del turnover che ha condannato il Napoli ad Eindhoven tornerà come vantaggio domenica: ma attenzione, la peggior prestazione degli azzurri (Catania) venne proprio subito dopo l’Europa, e nelle stesse condizioni di riposo. Altro vantaggio è che l’Udinese non solo ha spremuto i suoi titolari, ma ha anche dovuto dare il massimo contro un avversario di prestigio, andando persino a vincere in Inghilterra. Insomma, al San Paolo, con il pubblico di casa a spingere, il Napoli avrà in teoria una propulsione maggiore. La voglia di vincere e la concentrazione permetteranno di sfruttare o meno questo carico di benzina in più.
LE FORMAZIONI – Guidolin non avrà la possibilità di fare molti cambi, probabilmente a godere di un po’ di riposo sarà Armero, mentre Di Natale dovrebbe giocare almeno un tempo, affiancato dal lungo Ranegie, fresco per aver giocato meno giovedì. Mancherà ancora Basta per infortunio, così come al Napoli mancherà Britos e lo squalificato Cannavaro. Al centro della difesa ci sarà Fernandez, a cui Mazzarri dà fiducia nonostante la serata-no di coppa. Queste le probabili formazioni:
SFIDA FRA MODULI “ITALIANI” – Abbiamo già avuto modo di sottolineare che negli ultimi anni il modulo di cui si avvale il Napoli è lo stesso usato da molte delle squadre di punta in Italia. L’Udinese ha un 3-5-2 quasi speculare a quello degli azzurri, ma un po’ più chiuso e più compatto. Un giocatore di “raccordo” come Hamsik nell’Udinese non c’è veramente, e i tre della linea mediana giocano più vicini e si spostano tutti fra le due trequarti. Guidolin sfrutta le fasce almeno quanto Mazzarri, e la sfida sulle ali potrà spostare gli equilibri. Ma, come spesso si è visto in questa sfida di Serie A negli ultimi anni, fra Napoli e Udinese, a parità di disposizione tattica, vincerà semplicemente chi giocherà meglio, con più corsa, brillantezza, precisione e fame di vittoria.
Lorenzo Licciardi
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