“Contro la Juventus abbiamo fatto un’ottima prestazione ma purtroppo il risultato non è stato della nostra parte. L’Udinese deve sempre stupire e per poterlo fare cerchiamo sempre soluzioni tattiche diverse per mettere in difficoltà gli avversari il più possibile, a Torino ci è riuscito bene”: queste le parole di Fabio Viviani, secondo di Guidolin ad Udine e vice-allenatore di Reja ai tempi del Napoli. Una fotografia perfetta quella del collaboratore di Guidolin che lascia intendere le migliori qualità dei bianconeri, una squadra camaleontica, che pur partendo da un modulo di base, il 3-5-2, cavallo di battaglia del tecnico friulano, cambia molto, offrendo soluzioni tattiche sempre diverse e mai banali, anche se con il solito punto di riferimento, il sempreverde Totò Di Natale, napoletano purosangue, per il quale la sfida con la squadra della sua città è sempre particolare ed emozionante. Parlavamo di un’ Udinese che fa della tattica la sua arma principale, dando importanza al gioco sulle fasce, con due ottimi interpreti come Basta e Gabriel Silva, terzino sinistro in grande crescita, ma anche al centrocampo: Lazzari e Pereyra sono due ottimi interpreti degli inserimenti senza palla, due classiche mezzali che aiutano molto la fase offensiva. L’Udinese subisce meno gol rispetto agli scorsi anni, solo 16 (due in più rispetto ai 14 del Napoli) in 16 partite, ma che segna anche meno, con 12 gol all’attivo. E la partita con la Juventus è un po’ l’emblema di quest’inizio di stagione, di una squadra che subisce pochi gol (il gol di Llorente è arrivato proprio nel finale), con un reparto arretrato attento e granitico, con Heurtaux, Danilo e Domizzi che danno peso e centimetri al pacchetto difensivo.
SCONFITTA CON LA JUVE – Al San Paolo potrebbe arrivare una squadra arrabbiata per la sconfitta maturata negli ultimi sgoccioli di partita contro la Juventus, sicuramente una compagine di cui mai fidarsi, nonostante i 16 punti in classifica, quasi la metà rispetto ai 31 del Napoli, che sabato sera dovrà superare un altro esame di maturità contro un avversario che in passato l’ha spesso messo in difficoltà. Guidolin è bravo ad adattarsi ai moduli degli avversari e a sfruttare le debolezze altrui e Benitez dovrà fare molta attenzione a questo importante pregio dei bianconeri, mettendo in campo una squadra corta all’occorrenza ed attenta alle ripartenze avversarie, talvolta molto pericolose.
BIANCONERI IN CRESCITA – L’Udinese è in crescita, dopo un inizio un po’ difficile: “Credo che l’Udinese sia un brutto cliente per il Napoli: la squadra che ho visto a Torino se la può giocare alla pari con il gruppo di Benitez. Difficoltà in zona gol? Credo che per Totò sia solo un momento così. L’importante é arrivarci davanti alla porta e creare occasioni pericolose. Ultimamente ho visto molto bene l’Udinese sia per intensità che per qualità di gioco. L’Udinese si affida a giocatori giovani e molto interessanti che però bisogna avere la pazienza di aspettare. A Udine ciò é possibile, c’é l’ambiente ideale per consacrarsi al grande calcio”: così si è espresso Raffaele Sergio, doppio ex. L’Udinese degli ultimi anni è sempre partita con il freno a mano per poi riprendersi lungo il percorso. Naturale che con tutti i giovani stranieri da far integrare in rosa i risultati all’inizio scarseggino per poi crescere col tempo. Ed anche quest’anno, anche se più a rilento, l’Udinese sta risalendo la china, sicuramente dal punto di vista del gioco.
PROBABILI FORMAZIONI – Pochi dubbi per Benitez, che deve far fronte alle assenze dei soliti Zuniga, Mesto ed Hamsik, oltre allo squalificato Britos, che probabilmente verrà sostituito da Fernandez. Dovrebbe giocare la stessa formazione che ha sbancato l’Olimpico, con l’unico ballottaggio tra Reveillere ed Armero per un posto sulla fascia sinistra. Anche per Guidolin i dubbi sono pochi, l’unica assenza pesante è quella di Muriel, oltre a Ranegie. Questa la probabile formazione: Brkic, Heurtaux, Danilo, Domizzi; Basta, Allan, Lazzari, Gabriel Silva; Bruno Fernandes, Pereyra; Di Natale.
CAPITOLO EX – De Laurentiis e Pozzo negli ultimi anni hanno concluso numerosi affari ed anche per questo motivo Napoli-Udinese è un match ricco di ex: da un lato Inler ed Armero, oltre a Mesto (per un anno ad Udine) e Pandev, che in Friuli non ha mai esordito, ma che è stato in comproprietà tra Lazio ed Udinese; dall’altro in campo il solo Domizzi, ma in panchina il sopracitato Fabio Viviani e nell’area dirigenziale Paolo Miano e Andrea Carnevale.
A cura di Dario Gambardella
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