NAPOLI, 18 marzo – Il conto alla rovescia che va incontro a un pezzettino di storia è un rintocco che s’annuncia nella testa d’uno stadio intero, gli occhi fissi sul campo e un tic-toc che scandisce l’Evento: 6 minuti per battere un Castellini (1983-1984), altri 15 per battere lo stesso Castellini (1981-1982) e ritrovarsi nel guinness dei primati, prendendosi la scena a piene mani a tenendosela poi stretta al petto, abbracciandosela, cullandosela, per chissà quanto tempo ancora. Il giaguaro del Terzo Millennio è uno spericolato kamikaze che dopo essersi piegato a Riccardo Meggiorini (22’ st di Napoli-Bologna, 21 novembre 2010) ha messo in fila il Palermo e il Lecce, la Juventus e la Fiorentina, la Sampdoria e il Cesena, il Catania e il Brescia, in 743 minuti da invincibile Hulk: e in quella nuvoletta che oscilla lungo i 7 metri e 32 e dinnanzi ai 2 metri e 44 – fidatevi! della porta, c’è una spruzzatina di gloria personale che Morgan De Sanctis tenterà di cogliere, affinché attraverso l’imbattibilità del san Paolo resti qualcos’altro d’imperituro d’una stagione meravigliosa. Il count-down finisce alla metà del primo tempo: a quel punto, sarà già un po’ festa.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
S.D.
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