Napoli, tre spine sudamericane

 Il Pocho Lavezzi l’anima, il Mota Gargano i polmoni, il Matadar Cavani il braccio micidiale: tre sudamericani, tre storie diverse in Casa Napoli, ma che in un modo o nell’altro tengono banco nel club e nella torcida azzurra. C’è entusiasmo nel ritiro di Dimaro, dove si lavora a testa bassa, ma i pensieri volano anche laggiù in Argentina e in Uruguay, rivolti ai tre calciatori che fin qui hanno scatenato gli animi della gente napoletana, per quello che hanno fatto, conquistando il terzo posto in campionato e la zona Champions. Il loro ritorno servirà a sgombrare il campo da turbamenti legittimi e in qualche caso dalle preoccupazioni, come nel caso di Cavani. Il Matador non si è mai fermato. Scalpitava per giocare in Coppa America perfino con un infortunio al ginocchio, al punto da indurre il patron azzurro a ricorrere a toni forti con la nazionale uruguagia, per evitare ulteriori complicazioni all’attaccante e al Napoli. Cavani ha giocato nel finale della finalissima, non ha dimenticato Napoli, ha assicurato sulle sue condizioni ed ha dedicato la Coppa America ai fans della squadra del cuore: «Sto bene – ha rassicurato – e la voglia di esserci ha avuto il sopravvento. In una serata così non posso che mandare un saluto a tutti i tifosi del Napoli, il mio cuore è lì. Se sono arrivato a questo è anche merito loro, li abbraccio e spero di poter arrivare ancora più in alto con la maglia azzurra».
Dal Pocho invece neanche una parola, dopo il can-can scatenato dalle voci di mercato, determinando più volte l’intervento di De Laurentiis: «Faccia sapere se vuole restare a giocare nel Napoli o vuole andare altrove. Chi vuole Lavezzi dovrà portarci 32 milioni», un caso che sembrerebbe chiuso visto che il Manchester City si sta spostando su Aguero, ma c’è sempre il Malaga dietro le quinte, mentre il patron ha dato un seguito confortante: «Lavezzi giocherà ancora nel Napoli». Certezze però ora come ora non ce ne sono. Toccherà aspettare il ritorno del Pocho per sciogliere definitivamente il rebus. Il Mota Gargano l’ultima spina. Mazzarri e il presidente hanno svelato il retroscena: «Vuole vivere nuove esperienze», ma anche per questa situazione, bisognerà armarsi di buona pazienza: il Pocho è ancora in vacanza mentre per il Matador e il Mota le vacanze sono appena cominciate. (ass)

Fonte: Leggo

La Redazione

M.V.

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