Tre sconfitte in sedici gare, tra campionato e Champions League, possono anche ritenersi fisiologiche se inquadrate in una certa ottica: cambio di guida tecnica, nuovo sistema di gioco, organico rivoltato. Ma è il modo in cui sono scaturite ed al cospetto di quali avversari che inducono a riflettere. Il Napoli è crollato quando ha dovuto misurarsi con squadre forti ed ambiziose (Roma, Juve e Arsenal) denotando limiti tecnici e caratteriali. Ed anche scarso assortimento dell’organico. Se Benitez s’aspettava verifiche importanti prima di procedere con la richiesta di rinforzi a gennaio, le ha avute. La squadra fatica ad arginare gli assalti, pur con le attenuanti di assenze quali Zuniga, Britos e Mesto. Non riesce a pungere in attacco quando trova varchi ostruiti per vie centrali ed avversari che provvedono a chiudere sugli esterni con una linea a cinque. Questo Napoli avrebbe bisogno di aumentare la cifra tecnica complessiva dell’organico ed anche una certa fisicità. Senza per questo disconoscere quanto di positivo ha mostrato in questo avvio di stagione: quattro vittorie in trasferta in campionato e tre su quattro in Champions tra cui il successo a spese del Borussia Dortmund, vice campione d’Europa.
Fonte: Corriere dello Sport.
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