In centoventi secondi il Napoli, con la forza della grande squadra, ha vinto la prima partita nel girone di Champions League. Il sinistro di Hamsik e il rigore di Cavani hanno messo al tappeto il Villarreal, che peraltro non è più una squadra d’alto profilo in Spagna, come il suo sofferto avvio di stagione conferma. Gli azzurri hanno saputo colpire e gestire la partita, difendendosi con i giganti Campagnaro, Cannavaro e Aronica. Cancellate così le piccole ombre emerse dopo la sconfitta con il Chievo e il pareggio con la Fiorentina. Tornando sul palcoscenico europeo, il Napoli ha avuto la scossa attesa e probabilmente prevista da Mazzarri. La necessaria scarica di adrenalina.
Sette anni fa, 26 settembre 2004, al San Paolo si giocava una partita di C1 contro il Cittadella. Ieri, la Champions, con quella musichetta e quelle bandiere che hanno inorgoglito il popolo azzurro e caricato la squadra. Un altro Napoli rispetto a quello che ha raccolto un punto negli ultimi 180′ di campionato. Mazzarri ha ovviamente rispettato l’impegno europeo e ha schierato la migliore formazione possibile, confermando Zuniga al posto di Maggio, in condizioni fisiche non eccellenti. Pepito Rossi, l’asso del Villarreal, ha stretto i denti ed è sceso in campo, però su di lui è stata montata buona guardia da Campagnaro e Cannavaro. Piuttosto, è stato il movimento di Cani a tenere in apprensione la difesa azzurra. La partita ha preso subito una piega favorevole al Napoli, che ha piazzato in 120 secondi l’uno-due grazie al sinistro di Hamsik e al rigore di Cavani. Ispiratore di entrambe le reti è stato Lavezzi, emerso nei momenti giusti della partita, come i campioni di razza. Il suo lancio ha messo Marek, sul filo del fuorigioco, in condizione di colpire a botta sicura verso il secondo palo di Diego Lopez. Bravo, poi, il Pocho a sfruttare il successivo errore della difesa spagnola (errato retropassaggio di Senna) e a scattare in area, dov’era affondato da Gonzalo: freddissimo Cavani sul dischetto, un colpo ben piazzato.
Il Villarreal ha accusato la botta. Si sono notati i limiti di una squadra che occupa il quattordicesimo posto nella Liga e soprattutto è stato problematico per Garrido far impostare la manovra perché il lavoro di copertura di Inler e Gargano è stato intenso ed efficace. Nilmar, il partner di Pepito, ha avuto la palla buona per accorciare alla mezzora grazie a un retropassaggio di Cavani, evidentemente non abituato ad interventi in difesa: il brasiliano tirava fuori, i compagni redarguivano il Matador, applaudito invece dai tifosi. A uno così si può perdonare questo e altro. Il «Sottomarino Giallo» ha tentato di riemergere all’inizio della ripresa con i tiri di Guzman (alto) e di Rossi (prima e unica parata di De Sanctis). La gente del San Paolo si è fatta sentire, fischiando la manovra del Villarreal, che però faticava a trovare sbocchi perché il Napoli si era chiuso per proteggere il risultato e tentare la ripartenza.
Nel finale spazio per Pandev al posto di Cavani, uscito zoppicando: non un buon segnale in vista della supersfida con l’Inter sabato al Meazza. Il Villarreal aumentava la pressione, cercando di accorciare, però non inquadrava la porta e l’affanno per il Napoli era relativo. A sette minuti dalla fine, proteste per l’intervento di Zuniga su Nilmar, secondo l’arbitro De Bleeckere da non sanzionare con il rigore.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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