Una telefonata ha disattivato l’allarme. Quella intercorsa tra Benitez e Higuain. Era nata sotto la cattiva stella la rivincita mondiale in terra tedesca per il Pipita, bloccato da un dolore fastidioso al bicipite femorale destro alla vigilia della sfida contro i campioni del mondo. Invece l’attaccante e l’allenatore si sono parlati al telefono ed è stato Gonzalo a tranquillizzare tutti, stessa cosa ha fatto lo staff sanitario dell’Argentina con i colleghi di Castelvolturno. I medici della Seleccion hanno chiesto al giocatore lumi sulla natura del risentimento muscolare, probabilmente accusato nel finale di partita di Genova. Alla fine ha prevalso il buon senso: meglio non rischiare trattandosi di un’amichevole. Higuain s’è accomodato in tribuna e l’Argentina, priva anche degli altri fenomeni Lavezzi e Messi, ha comunque stravinto. Il bomber azzurro è rientrato ieri nella tarda mattinata a Castelvolturno, per un leggerissimo allenamento di scarico ma soprattutto per valutare le condizioni fisiche con i medici del club. Confermato: solo un risentimento, allarme rientrato. Probabilmente dovuto agli eccessivi carichi di lavoro: dopo la finale contro il Brasile, il centravanti s’è concesso due settimane di relax. Voleva trascinare la squadra in Champions ma il suo sacrificio non è bastato: ha evitato la sconfitta al San Paolo, è stato piuttosto evanescente nella notte del San Mamés. Il fatto che questa mattina Higuain dovrebbe regolarmente allenarsi in gruppo sarà la risposta più convincente per tutti. Ovviamente la sosta aiuterà parecchio per recuperare in fretta la condizione migliore. Al Pipita non resta che concentrarsi sul Napoli, cioè sul campionato. Lo sfogo dopo il pareggio casalingo con il Bilbao racchiudeva perfettamente il suo stato d’animo e la delusione per un traguardo che si allontanava. La vittoria di Genova gli ha solo risollevato in parte il morale. «Lo scudetto? La strada è lunga, lunghissima»: Higuain sa bene che la squadra ha dei limiti, sia strutturali che di gioco. E che il percorso da compiere è appena iniziato. Ma vuole caricarsi il Napoli sulle spalle, lui che tecnicamente ne è il leader indiscusso. Sarà una stagione fondamentale per il centravanti, che in estate era stato avvicinato dal Barcellona del suo amico Messi. Una coppa Italia, un terzo posto e una Champions esaltante ma sfortunata al primo anno. Questa volta sognava ben altro il bomber che il Napoli ha scelto per sostituire Cavani: una consacrazione a livello internazionale che difficilmente arriverà. Stamattina ne parlerà con Benitez, che lo ha indicato come esempio da seguire affidandogli le chiavi del gruppo. Sarà la stagione della verità, il crocevia fondamentale della carriera di un giocatore che intende affermarsi da protagonista ai massimi livelli.
Fonte: Il Mattino
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