La cosa più importante, dicono, è che abbia ritrovato il sorriso. Fino allo scorso martedì non era così: il Pipita aveva lo sguardo perplesso, non era felice, si macerava nel dolore del bicipite. E non rendeva. Poi è andato in campo al Velodrome, su consiglio (o insistenza, ma poco cambia) di Benitez, ed è cambiato tutto. Ora a Castelvolturno notano un altro Higuain: lo vedono allegro, lo riascoltano scherzare coi compagni, sembra come essersi liberato da un peso insostenibile. Con la leggerezza, riecco la maglia da titolare.
Difficilmente domani contro il Torino, Gonzalo resterà in panchina. Ovvio, solo una sensazione: ma deve giocare per mettere da parte definitivamente la paura di farsi male. E soprattutto per recuperare una condizioni fisica inevitabilmente appannatasi da un mese in cui ha giocato appena 55 minuti complessivamente prima di Marsiglia. Il peggio, comunque, sembra passato e l’ambiente azzurro ora coccola l’argentino sapendo bene l’importanza che ha nel gioco del Napoli.
Nella scelta della formazione che domani alle 12,30 affronterà il Torino, non c’entra nulla il cuscino parlante o pensante di Rafa Benitez: qui è il momento di fare calcoli legati all’incredibile tour de force che attende il Napoli nelle prossime settimana, con i suoi ritmi infernali, con le sue assurdità. E a scendere in campo è il Rafa professore, con le sue tabelle e i suoi calcoli perfetti legati alla preparazione e alla forma dei singoli. Allenamento curioso, ieri: gli azzurri si sono riscaldati, giocando una partita di «flag rugby», ovvero rugby senza contatto.
Benitez ha poi riunito la squadra nella sala video per mostrare alcune immagini delle partite del Torino prossimo avversario. Ed è per questo che Higuain potrebbe essere sicuro del posto in attacco con i granata. A meno che Benitez non intenda affidarsi di nuovo a Zapata, autore di un gran gol al Marsiglia. Difficilmente schiererà di nuovo prima punta Pandev che pare abbia nuovamente spiegato all’allenatore di non gradire quel ruolo di punta avanzata. Poiché dopo tre giorni il Napoli è atteso da un altro esame di maturità, al Franchi con la Fiorentina di Montella, Rafone dovrà fare delle valutazione legate alla presenza sia di Callejon che di Mertens.
Il primo, gara col Sassuolo a parte, ha sempre giocato titolare. È lo stakanovista del gruppo, con 834 minuti giocati (Champions compresa). In questa classifica, è persino davanti a Marek Hamsik (823 minuti). Dunque, potrebbe arrivare per lo spagnolo rivelazione il secondo invito ad accomodarsi in panchina. In questo caso, in campo andrebbe Goran Pandev. Così come, potrebbe scattare la staffetta tra il belga e Lorenzo Insigne. Tutto ciò, in vista del big match con i viola. In tutto questo ci sono le scelte in difesa, dove non c’è bisogno di un grande sforza di fantasia: giocheranno al centro Fernandez e Albiol.
Perché, nonostante i complimenti, Uvini non ha ancora neppure debuttato in serie A. Eppure è qui da oltre un anno. Insomma, Rafa ha qualche perplessità sul brasiliano. Dunque, i due centrali saranno Fernandez e Albiol. Cannavaro squalificato toglie ogni dubbio al tecnico spagnolo. Sulla fascia sinistra Mesto è in vantaggio su Armero perché da quella parte dovrebbe agire Cerci e l’ex Reggina dà maggiore garanzie in copertura. Dei tre svizzeri, sarà invece Inler a partire tra le riserve.
Il Napoli (ma nelle stesse condizioni sono Juve, Milan, Fiorentina e Lazio) è atteso da un pazzesco tour de force: e per gli azzurri non si tratterà mai di partite banali, perché la stagione entra nel vivo e in campionato non si può perdere terreno, mentre in Champions bisogna qualificarsi alla seconda fase. Compito di Benitez è quello di far scendere in campo una formazione sempre al top della condizione. Per De Laurentiis il Toro è una specie di bestia nera. In casa, da quando lui è presidente, il Napoli non ha mai battuto i granata che a Fuorigrotta non perdono dal 1996.
Fonte: Il Mattino
