L’arbitro designato nel lunch match di domenica al S.Paolo tra Napoli e Torino è Andrea de Marco. Appartenente alla sezione AIA di Chiavari e internazionale dal 2007, ha fatto il suo esordio nella massima serie nel 2004, collezionando 126 presenze con una media di circa cinque ammonizioni a gara, un’ espulsione ogni due e un rigore ogni quattro. Nello scorso campionato ha diretto 17 gare delineando un profilo piuttosto permissivo, soprattutto nei contatti in piena area di rigore. Nell’ultimo scorcio di campionato ha confermato il buon livello medio di direzioni arbitrali, da quando è stato promosso nel 2002 nella CAN di A e B. Nella scorsa annata, le uniche perplessità sono relative solo a Bologna-Torino 2-2. Il fischietto di Chiavari, infatti, annulla un gol al Bologna per un fallo in attacco di Gilardino su Ogbonna, dalle cui immagini pare abbastanza chiara la reciprocità delle trattenute. In questa stagione ha già incontrato il Napoli contro il Bologna 3-0, in occasione della prima al S.Paolo in serie A della banda Benitez con una direzione ben oltre la sufficienza e senza sbavature. Sono diciannove i precedenti con gli azzurri per un bilancio di nove vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte. Il direttore di gara ligure ha incontrato per la prima volta il Napoli in B: correva l’anno 2002 e si giocò Napoli-Cosenza 1-2, con gli azzurri mestamente sconfitti in casa. La prima volta in serie A che De Marco diresse gli azzurri fu, per un caso fortuito, Torino-Napoli 2-1 nel maggio 2008. In quell’occasione l’arbitro incise pesantemente sulla partita, regalando il rigore dell’uno a zero ai granata. Nella partita successiva ancora un voto negativo per De Marco, che in Napoli-Milan 0-0 del marzo 2009, annulla un gol di Hamsik per un fuorigioco inesistente segnalato dal suo assistente. Un altro errorea in Napoli-Livorno dell’agosto 2009, seppur in favore dei partenopei, che si videro convalidare il terzo gol viziato da una posizione dubbia di Lavezzi. In Napoli-Bologna 2-1 dell’ottobre 2009, De Marco si rese protagonista di una buona conduzione arbitrale così come in Chievo-Napoli 1-2 del maggio 2010, con gli azzurri che al triplice fischio festeggiarono la matematica partecipazione alla successiva Europa League. Nel campionato 2010/2011 furono solo due le gare arbitrate da Andrea De Marco con il Napoli. La prima ad inizio stagione: Napoli-Bari 2-2. In quella gara il fischietto di Chiavari toppò clamorosamente la prestazione senza mai intervenire, e lasciandosi sfuggire il manico di una partita che terminò in rissa. Inoltre annullò un rete per parte, scontentando entrambe le squadre al termine del match. In Napoli-Inter 1-1 invece, dirige bene una partita che non gli fornisce grossi grattacapi e al triplice fischio, i napoletani diedero inizio alla festa per il ritorno in Champions League dopo 21 anni. Altro incontro diretto da De Marco fu Napoli-Udinese 2-0. Ad un’ottima prestazione del Napoli si aggiunse quella di De Marco, che ebbe un giusto metro di giudizio per tutta la partita. Tanti, invece, i dubbi lasciati in Novara-Napoli 1-1 del dicembre 2011, in cui De Marco non assegna un rigore agli azzurri per un contatto in area tra Pandev e il portiere Ujkani. A sua difesa, va ammesso che nemmeno le immagini scandagliate al replay forniscono un’interpretazione chiara dell’accaduto. Napoli-Palermo 2-0 dello scorso maggio fece registrare una buona prova dell’arbitro di Sestri Levante. Nei due soli precedenti della scorsa stagione De Marco ha ben figurato sia in Siena-Napoli 0-2 che in Napoli-Cagliari 3-2, conquistandosi un giudizio positivo in un match dalla difficile gestione mentale. Infatti, De Marco ed i suoi collaboratori impiegano quasi due minuti per convalidare la rete del momentaneo 1-1 di Hamsik, con Cavani in posizione passiva di offside. In quest’ultimo precedente il ligure confermò di preferire sempre lasciar correre soprattutto in area di rigore, quando la trattenuta di Rossettini su Cavani portò alle vibranti proteste dell’uruguagio che venne sanzionato con il cartellino giallo. Il suo modo d’arbitrare è molto inglese con la chiara predilezione al gioco scorrevole e maschio anche sui contatti più duri e senza distinzione di sorta, con un metro di valutazione obiettivamente uniforme nell’arco di una gara. Tra l’altro il direttore di gara di Chiavari ha dalla sua una grande esperienza, avendo diretto più di cento partite nel massimo campionato italiano.
Servizio a cura di Mariano Santoro
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