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Napoli, tifosi alla scoperta della “città gemella”

Dal Vieux Port all’imponente palazzo del Pharo c’è un panorama di tutta la città, il forte Saint Jean con la chiesa dei pescatori italiani – dove giurano che di napoletani ne sono passati a centinaia nel passato – di Saint Laurent e il forte Saint Nicolas con le sue feritoie. «Somiglia tanto a Napoli, per esempio la zona del porto. Ma anche i tifosi sono proprio come noi. Caldi e appassionati». Lo dice Giovanni Imparato. Viene dalla costiera sorrentina e si è regalato una lunga vacanza qui in Provenza approfittando del Napoli e della Champions. È uno dei capofila del piccolo esercito di 1800 tifosi azzurri che da ieri sera e per tutta la mattinata a bordo di una decina di charter ha raggiunto Marsiglia.
Ieri sera si sono concessi un giro tra i monumenti. «Dicono che Marsiglia sia pericolosa, noi stiamo attenti e molto preparati. Oggi allo stadio andremo nel settore ospiti, quindi seguiremo le indicazioni della polizia. Anche qui come a Londra sono molto severi» racconta Elio Tarantino che viene da Bacoli e si gode l’essenza di Marsiglia officiando un rito assai caro ai marsigliesi. Quello della bouillabaisse, zuppa di pesce sempre accompagnata dalla rouille, sorta di maionese agliata e insaporita con un pizzico di zafferano. Nasconde dentro la camicia la piccola sciarpa evocativa della gara di questa sera. Un piccolo ricordo da portare a casa. Marsiglia è capitale europea della Cultura del 2013 ed è per questa etichetta che ha provato a scrollarsi di dosso la reputazione di città malfamata e sporca. Qui si sprecano passerelle ed eventi legate alla kermesse. E di cose da ammirare ce ne sono. Come il castello che prima ospitava la Legione Straniera, il porto vecchio, per risalire il mitico Panier, l’unico quartiere della città che ha resistito ai bombardamenti dei tedeschi nel ’44. Dicono che sia una trasferta insidiosa ma i fan dell’Olympique Marseille, l’Om, come la chiamano tutti, non fanno che divertirsi parlando della partita e dei guai della loro squadra. I napoletani vedono la telecamera della Rai e si avvicinano: «Siamo qui per vincere, a Roma è stato solo un incidente. Possiamo conquistare lo scudetto e passare il turno in Champions. Stasera conquisteremo i tre punti».
Impresa non proprio impossibile. L’Om non è più quella di una volta, dei fasti della Coppa dei campioni vinta nel 1993 (poi revocata) con alla guida il mitico presidente Bernard Tapie. Ora il club è nella mani di Margarita Bogdanova, diventata Margarita Louis-Dreyfus dopo aver sposato nel 1992 Robert Louis-Dreyfus, uno degli uomini più ricchi del pianeta, a capo di un colosso, uno dei primi quattro al mondo, nel commercio delle materie prime alimentari e tessili: soia, riso e cotone (ricavi annuali intorno ai 75 miliardi di dollari) che muore nel 2009 per una leucemia. Da tre anni e mezzo Margarita ha ereditato anche l’Olympique Marsiglia il cui presidente è Vincent Labrune. Marsiglia non vive la gara in stato d’assedio. Però i giornale del mattino descrivono il match ad alto pericolo. La colpa? Dei tifosi napoletani, non proprio tranquilli quando vanno in trasferta. Insomma, riflettori puntati sul Velodrome.

Fonte: Il Mattino

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