L’’importante era anche vincere ma se questo è il Napoli allora si può stare tranquillamente sereni. La Roma sarà anche in un periodaccio ma bisogna fare i complimenti agli azzurri per aver reso provinciale una big che in estate ha speso tanto ed è stata costruita per vincere lo scudetto. Costringere una corazzata come quella giallorossa a difendersi come una piccola non è da tutti. I partenopei ci sono riusciti e se solo Hamsik ed El Kaddouri fossero stati più precisi sotto porta, si sarebbe battuta anche l’ultima grande di questa stagione calcistica. Lo 0- 0 finale, comunque, non deve apparire come una mezza sconfitta. In questi casi valgono le prestazioni e tutto si può dire tranne che non si è tornati ad essere quelli prima della sconfitta di Bologna. Ha funzionato la difesa in maniera magistrale. La linea è stata sempre alta e Koulibaly ha fatto il mostro contro il gigante Dzeko. Non gli ha fatto toccare il pallone e a tratti lo ha anche ridicolizzato per la gioia del popolo partenopeo. Inizialmente il centrocampo ha lasciato un po’ a desiderare. Anche perché Pjanic ha deciso di fare il mediano piuttosto che l’attaccante per poter francobollare Jorginho. L’italobrasiliano è stato sistematicamente marcato e purtroppo non si è potuto esprimere ai suoi livelli. Ormai tutti hanno capito come spegnere la luce degli azzurri. Lo aveva fatto Donadoni, si è ripetuto Garcia. Dal suo reparto Sarri si aspettava più un gioco centrale per permettere ad Higuaìn di girarsi e calciare ma si è insistito troppo sulle corsie per la felicità dei romanisti. Che ad un certo punto hanno dovuto usare le maniere forti per fermare un Mertens entrato molto carico e voglioso di ripetere la prova europea di giovedì scorso. Il belga si è confermato fondamentale quando non ci sono spazi aperti nelle difese avversarie. Ha tentato in tutti i modi di sfondare e quando l’ha fatto non ha trovato pronto El Kaddouri a ribattere in porta un tiro respinto dal portiere romanista. Resta il rammarico che nonostante l’assalto continuo non si è riusciti a segnare neanche una rete. Era fondamentale, però, dare continuità alla crescita di un gruppo che non era partito con i favori del pronostico. Inizialmente era la Roma che doveva dettare legge in lungo e in largo nel campionato italiano. Purtroppo, però, Garcia non è riuscito a creare i presupposti per poter essere protagonista e oggi si ritrova agli ottavi di Champions immeritatamente e imbattuto al San Paolo pur non avendo espresso neanche un po’ di gioco. Al termine della sfida ci sono stati gli applausi dei sessantamila tifosi accorsi a Fuorigrotta. I sostenitori azzurri si sono resi conto dell’ottima prova dei propri beniamini ed era impossibile fischiare. Qualcuno più critico avrebbe anche potuto arrabbiarsi perché in due gare è stato incassato un solo punto. Ma sarebbe un affronto troppo grande per una squadra che è uscita dal campo con la maglia sudata avendo dato tutto dall’inizio alla fine. Anche De Laurentiis ha voluto dire la sua. «Oggi vado via sereno perché i miei giocatori hanno giocato», ha detto il patron. Che tra le righe ha fatto capire che alcune cose proprio non gli sono piaciute. Ma le accuse non sono per i suoi ragazzi… «In Italia è così – ha proseguito don Aurelio – il calcio italiano va così e dobbiamo subire anche i lati negativi. Sono uno che fotografa e immagazzina, poi ogni tanto mi viene la follia di dire le cose». Meglio non dire niente e coccolarsi un allenatore che gli sta togliendo tante soddisfazioni. Sicuramente il primato piaceva a tutti ma se il campionato non era finito quando dopo il successo con l’Inter si era arrivati in vetta, anche adesso che si è a -4 dalla capolista nerazzurra è tutto da giocare. Poi meglio inseguire che essere inseguiti. In questo modo si mette pressione agli avversari partita dopo partita. Andando avanti e giocando il bel calcio sicuramente i successi torneranno perché non si potrà sempre essere imprecisi sotto porta. Ma ora non c’è tempo di rammaricarsi. Mercoledì c’è il Verona e domenica l’Atalanta. Poi tutti in vacanza.
Fonte: Luca Caizza per Il Roma
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