NAPOLI – Ci sono quelle di lana. Che quando pioveva si inzuppavano d’acqua. Trapunte pesanti d’inverno. Ma pure d’estate col sole che batteva.
Le maglie. Di ogni epoca, tessuto e stile. Ci sono quelle col numero ricamato in pelle. E altre coi primi sponsor sul petto. Strette, senza garbo: sembrano tubini. Passano gli anni, cambiano i modelli, resta il colore: l’azzurro. Che è passione ma pure tormento per i collezionisti. Enzo D’Orta ne ha fatto una dolce mania. Le maglie mettono tutto insieme. C’è un bel po’ di vita in quegli scatoloni da aprire. C’è l’amore per il Napoli, c’è la voglia di averle tutte: vecchie e nuove. E soprattutto usate, da campo, con gli inconfondibili, per gli esperti, segni di chi l’ha indossate. Il “pub 73” nel centro storico di Napoli diventa una mostra aperta a tutti per quattro giorni. Da venerdì 14 fino a lunedì 17. Più di 200 maglie esposte. E tante sono le 10 di Maradona: c’è anche quella del 3-0 alla Juve in Coppa Uefa.
Storie, aneddoti e sacrifici. Per averle si fa di tutto. E si soffre se chi ce le ha, se le tiene strette. Diego Nargiso disse non vendo. E così Baresi e Cabrini. La maglia di Maradona è cimelio anche per chi l’ha marcato. Quattro giorni per tornare dietro coi ricordi. Nostalgia canaglia.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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