PARI E PALI . Qualcosa si scorge del Napoli nella ripresa, nulla che entusiasmi, ma almeno la capacità di presentarsi nell’area avversaria, di mettere un po’ in apprensione lo Sparta Praga, di godere dell’avvicendamento del «fantasma» di Higuain con Zapata che dà profondità, fisicità e spallate e riporta Hamsik nel mezzo con l’innesto di Ghoulam. Intanto, c’è un’altra traversa, stavolta (30’) sul destro dai venti metri di Matejovsky, sporcato con maestria dalle punta delle dita del brasiliano Rafael, quelle per niente ibernate ed anzi salvifiche. La necessità di qualificarsi aguzza l’ingegno difensivo: e così il Napoli resta sostanzialmente «basso», smette di staccare gli esterni, fa principalmente contropiede, non arriva per un’unghia con Zapata e Ghoulam sul cross di Mesto e con Hamsik (35’) sfiora il palo.
l’esito . Ma la scelta di starsene sotto coperta offre il tepore di ritrovarsi ai sedicesimi di finale di Europa League e concede persino la possibilità di aggrapparsi all’ipotesi primo posto, battendo lo Young Boys, dunque limitare i rischi del sorteggio. Ci sono giorni in cui non è necessario stupire o si può farlo restando «normali». Il Napoli che gestisce e anche un Napoli che porta a casa il desiderato.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro