Cavani sta al Napoli come Ronaldo al Real Madrid, Messi al Barcellona, o Falcao all’Atletico Madrid. I numeri: 74 gol in 106 partite, una media stratosferica in tre anni. L’incidenza del Matador è evidentissima. I suoi gol hanno garantito ben 47 punti al Napoli, in Italia e in Europa reti sempre decisive.
Tre anni di gol, le reti del Matador contro grandi e piccole. Il finalizzatore principale, l’attaccante che trasforma in oro colato e in punti pesanti il lavoro della squadra. Questione di caratteristiche. Il Napoli Cavani-dipendente, in termini di realizzazioni è sicuramente così. Questione di caratteristiche, di mentalità, di esperienza, si spiega così il rendimento record del Matador. E si spiega con il modulo di Mazzarri che ne esalta le caratteristiche. Una prima punta atipica che non dà punti di riferimento, parte centrale, si sposta ai lati, rientra fino alla linea difensiva, poi riparte. Un attaccante unico nella rosa del Napoli, non solo per i gol che segna ma anche per le sue caratteristiche uniche.
Due partite di stop, lo scettro di re del gol ceduto momentaneamente a El Shaarawy, la corsa al titolo di capocannoniere che intende riprendere al più presto. Il Matador non vorrebbe fermarsi mai e spera di ripartire al più presto. Altissimo il suo rendimento nel Napoli, un attaccante che sta entrando sempre più nella storia e insegue il record di tutti i tempi di Maradona. L’unica prima punta del Napoli, l’unico capace di lanciarsi negli spazi, di fare il movimento in profondità. Insigne, Pandev e Vargas sono seconde punte, in rosa non c’è una vera alternativa a Cavani. Una scelta fatta in estate per dare un’altra chance a Vargas e magari anche per evitare di mettere pressione particolare al Matador nei momenti di flessione. Strategia che si è ora modificataalal luce dei fatti E la prossima settimana con De Laurentiis che rientrerà domenica a Napoli si farà anche un punto sulla strategia di mercato a gennaio.
Adesso si punta su un vice Cavani, su un attaccante capace di garantire un discreto numero di gol e dalle caratteristiche diverse da quelli che sono in rosa. Un attaccante più prestante fisicamente, capace di farsi spazio anche con il fisico nelle difese avversarie, utile proprio negli assalti finali come è stato quello del Napoli a Bergamo. Attaccante italiano, esperto, capace di farsi largo nell’area piccola ma non solo, cioè una punta comunque moderna, un elemento capace di svariare e di non dare riferimenti, adatto allo schema di Mazzarri. Un nome su tutti Floccari, il Napoli lo ha già cercato in estate, c’è il pieno gradimento da parte del tecnico toscano. L’affare non decollò in estate, anche per la richiesta della Lazio: cinque milioni. Ora si potrebbe ragionare su basi diverse, il club di Lotito potrebbe abbassare le pretese mentre il Napoli a questo punto ha un maggiore interesse a chiudere l’affare. Una controindicazione: Floccari ha giocato l’Europa League con la Lazio e non potrà partecipare alla manifestazione europea con il Napoli. Non un problema prioritario, il Napoli punta innanzitutto sul campionato, in Europa League l’obiettivo è quello di ben figurare ma senza particolari assilli.
Il vice Cavani, uno dei temi che saranno affrontati dal presidente De Laurentiis, il diesse Bigon e Mazzarri. Bisognerà andare sul sicuro perché occorrerà un elemento pronto nell’immediato, quindi un italiano e non uno straniero. Gli altri nomi che circolano, Bianchi e Acquafresca. Movimento in entrata che dovrebbe andare di pari passo con quello in uscita, Vargas confermato in estate stavolta potrebbe andare in prestito in qualche altro club di A, oppure tornare in Sudamerica.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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